di Stefano Brogioni
FIRENZE
Vigilantes privati e comitati in prefettura appositamente dedicati al tema che preoccupa assai i residenti di Porta al Prato, e non solo.
Ma quando i carabinieri hanno acciuffato, con le “mani nella marmellata“, uno dei topi d’auto intento a saccheggiare una vettura in sosta, hanno dovuto rilasciarlo.
Ammanettati, insomma, si sono trovati quelli che avrebbero dovuto arrestarlo, perché come prevede la legge (recentemente riformata), in assenza di querela della persona offesa, non hanno potuto procedere ad alcun tipo di iniziativa. E così il ladruncolo, un 33enne tunisino, dopo la verbalizzazione se l’è cavata senza grossi grattacapi.
Eppure, hanno ricostruito i carabinieri della stazione di Santa Maria Novella, impegnati al pari delle altre forze di polizia nei servizi di repressione dei furti su auto appositamente disposti dopo le numerose segnalazioni dei cittadini, il soggetto ne aveva saccheggiate diverse, di macchine, anche nel recente passato.
Mercoledì sera aveva scelto via Michelucci, vicino alla stazione Leopolda. Da qui, è passata la gazzella dell’Arma proprio mentre lui era intento a rovistare dentro la vettura in sosta.
Alla vista dei militari, si è liberato le mani con le monetine che probabilmente aveva racimolato frugando nell’abitacolo.
I carabinieri lo hanno identificato, riconoscendolo come il soggetto svariate volte fermato per furti sulle auto in sosta e altri reati contro il patrimonio e inerenti agli stupefacenti.
A quel punto, i carabinieri hanno contattato il proprietario dell’auto, invitandolo a raggiungerli sul posto.
Ma quando il proprietario dell’auto ha capito la dinamica, ha riferito - probabilmente per la scarsa entità del danno - di non procedere contro il soggetto.