Firenze, 5 dicembre 2024 – Edoardo Bove sta meglio. Le parole, pronunciate dal dg della Fiorentina Alessandro Ferrari prima della gara di Coppa Italia contro l’Empoli (poi persa dai viola ai rigori) invitano all’ottimismo, sebbene il quadro clinico del giocatore resti serio. "Edoardo sta bene, è in forma, sta recuperando e siamo contenti" e soprattutto "ha lasciato la terapia intensiva".
"Bisogna avere pazienza e rispetto per lui. Ha cambiato reparto e quindi le cose vanno meglio. E' nelle mani giuste e sta bene - spiega ancora Ferrari - per la precisione è passato in un reparto che si chiama Utic, di livello di delicatezza inferiore". Non è ancora l'uscita definitiva dall'area di pericolo, ma il trasferimento del giocatore è la conseguenza di un miglioramento delle sue condizioni.
Oggi saranno eseguiti nuovi accertamenti, ma saranno soprattutto i test genetici – che richiederanno tempi lunghi, da uno a tre mesi – a fornire indicazioni (forse decisive) sulla natura della lesione al ventricolo sinistro del cuore che sarebbe stata evidenziata dalla risonanza magnetica e che, secondo i medici, avrebbe scatenato la terribile aritmia che lo ha colpito al 17’ di Fiorentina-Inter. Questa lesione potrebbe essere l’esito cicatriziale di una pregressa miocardite oppure l’espressione di una cardiomiopatia aritmogena congenita su base genetica, il male che aveva ucciso anche Astori e Morosini.
In questo momento è a rischio la carriera del giocatore, perché l’impianto di un defibrillatore di prevenzione secondaria – come nel caso del ciclista Sonny Colbrelli, colpito da un malore dopo l’arrivo di una corsa – non renderebbe possibile il proseguimento dell’attività agonistica, almeno in Italia.