
‘Come tu mi vuoi’, Pirandello noir
di Barbara Berti
"Un testo aspro e cupo più che mai vicino al nostro tempo". Così il regista Luca De Fusco parla di "Come tu mi vuoi", il dramma di Luigi Pirandello alla Pergola dal 21 al 26 febbraio (ore 21, giovedì ore 19 e domenica ore 16) per una coproduzione fra lo Stabile di Catania con il Teatro della Toscana, lo Stabile del Friuli Venezia Giulia e il Sannazzaro di Napoli. La ricerca di un’identità, o anche la difesa dell’identità esistente, o ancora la riconquista di una identità perduta è il tema al centro dell’opera che vede Lucia Lavia nei panni della protagonista, che non può che chiamarsi "L’Ignota", diretta appunto da De Fusco, e affiancata in scena da Francesco Biscione, Alessandra Costanzo, Bruno Torrisi, Pierluigi Corallo, Alessandro Balletta, Isabella Giacobbe, Paride Cicirello, Alessandra Pacifico, Nicola Costa. L’opera pirandelliana, fra le meno rappresentate rispetto agli altri capolavori del drammaturgo, viene proposta con un impianto registico e scenico che fa ricorso sia ad elementi cinematografici che a un gioco degli specchi funzionale a "inquadrare" o meglio a mettere "fuori quadro" l’identità della "ignota", che gli orrori della guerra avrebbero allontanato da dieci anni dal marito e che è la donna non sposata di un altro uomo, fino al confronto finale che richiama in qualche modo la rivelazione ultima del "Così è se vi pare", il lavoro più in linea con la filosofia del "Come tu mi vuoi".
Per De Fusco, ci troviamo di fronte a "una storia ostica e misteriosa, con atmosfere noir anni Quaranta, a sottolineare la drammatica e solitaria chiusura di tutti i personaggi, a cominciare dalla ignota protagonista con la sua ricerca sull’identità personale e con l’incubo di non conoscersi o riconoscersi, per un Pirandello cupo e carico di esistenzialismo, più che mai vicino al nostro tempo". La pièce vuole che la protagonista, enigmatica artista di cabaret a Berlino, sia l’amante di Salter, scrittore divorziato. Anche la figlia di lui ne è attratta. Dall’Italia la raggiunge un uomo strano, che riconosce in lei una donna scomparsa dal Veneto dopo una violenza subita durante la Grande Guerra. Il marito da un decennio non si dà pace di averla perduta, gli altri parenti la credono morta. Attratta dall’idea di incarnare una personalità limpida, di liberarsi dalle trasgressioni della grande città, "L’Ignota" entra nella nuova vita e convince tutti, come se fosse ‘"un corpo senza nome in attesa che qualcuno se lo prenda": ma si rifiuta di proseguire quando sospetta che dietro alla ricerca della moglie scomparsa possa esserci l’interesse per un’eredità e non un amore sincero.