
Luca Boldrini
Viareggio, 22 gennaio 2016 - BURLAMACCO, Pulcinella, Pantalone o anche il classico tigrotto felpato, il pirata o la damina del Settecento possono nascondere un terrorista dell’Isis, o almeno un malvivente comune? In vista del carnevale 2016, in primis quello di Viareggio che ricade sotto la sua competenza, il questore di Lucca ha adottato un provvedimento in vigore fino al 5 marzo che consente «l’uso di maschere nei luoghi aperti al pubblico durante le manifestazioni carnevalesche»; al contempo, però, alla richiesta di «ufficiali e agenti della forza pubblica», è fatto obbligo di «togliersi la maschera».
A ben pensarci il provvedimento del questore Vincenzo Ciarambino non è solo motivato, ma anche di buonsenso: i luoghi affollati, di questi tempi, sono pericolosi e servono cautele straordinarie. Nulla contro la polizia e il suo dirigente, ci mancherebbe: è quasi un atto dovuto. Viene solo da pensare che corrono tempi tristi quando è necessario specificare che per carnevale è consentito mettersi la maschera di Pippo o del Re Leone. Però almeno gli sceneggiatori questo trucco lo hanno già usato al cinema. I surfisti-rapinatori di «Point break» celavano le loro fattezze sotto le facce di gomma degli ex presidenti Usa Reagan, Nixon, Johnson e Carter. In «Le streghe son tornate», di Àlex de la Iglesia, Hugo Silva ricorre addirittura al doppio trasformismo per svaligiare un “compro oro”: si camuffa da attore di strada che a sua volta si è truccato addirittura da Gesù Cristo, con tanto di Croce sulle spalle.L’unica perplessità è la pena prevista: una sanzione amministrativa che può andare da 10 fino a 103 euro. Un po’ poco come deterrente per un potenziale attentatore.