
PALAZZUOLO (Firenze) Accertare le eventuali responsabilità, stimare i danni ambientali, tenere accesi i riflettori su un disastro ambientale che appare senza...
PALAZZUOLO (Firenze)Accertare le eventuali responsabilità, stimare i danni ambientali, tenere accesi i riflettori su un disastro ambientale che appare senza precedenti. Il caso della discarica scoperchiata da una frana dopo oltre mezzo secolo – con quintali di rifiuti finiti nel rio Rovigo a Palazzuolo sul Senio e nel fiume Santerno oltre il confine toscano – ha attirato l’attenzione della commissione ecomafie. Che ora vuole far luce sulla vicenda. "Abbiamo acquisito i documenti in possesso del Comune di Palazzuolo, la relazione dei carabinieri forestali e i rapporti di Arpat. E attiveremo il commissario alle bonifiche Vadalà", ha spiegato Jacopo Morrone (nella foto), presidente della commissione parlamentare che si occupa di illecito smaltimento dei rifiuti, durante il sopralluogo di ieri. Le indagini – in collaborazione con la Procura che a sua volta ha ricevuto la relazione dei forestali – puntano a chiarire se nell’accordo verbale del 1971 tra i Comuni di Firenze e Palazzuolo ci possa essere anche il coinvolgimento dei vecchi proprietari del terreno. "Dobbiamo accertare – continua l’onorevole Morrone – se ci fu la connivenza dei proprietari che mi risulta non ci siano più, il terreno poi è passato di mano in un secondo momento". Intanto il lavoro della forestale prosegue e si concentra su altri due siti. I risultati sono attesi a breve.
Alessandro Pistolesi