
Alessandra Lodetti pedagogista clinico
Firenze, 7 aprile 2023 - “Bravissima la maestra Morgana della primaria Vittorio Veneto: sono perfettamente d’accordo con lei. La pausa pasquale è giusto che venga trasformata in tempo di qualità, per riassaporare il piacere di stare insieme e anche quei ‘tempi lenti’ di cui ci siamo quasi dimenticati”. Con Alessandra Lodetti, pedagogista clinico, parliamo degli insoliti compiti delle vacanze assegnati dalla maestra.
"Divertirsi e giocare. Stare con la famiglia. Approfondire la conoscenza delle tradizioni..." Ma anche: "Fare qualcosa di bello e di gentile. Leggere fumetti e libri". Naturalmente anche mangiare le uova di cioccolata, e poi: "Osservare la bellezza del cielo e della natura (Alzando di tanto in tanto gli occhi e provando stupore)". “Bellissimo leggere il foglio che l’insegnante ha dato ai suoi alunni - si illumina la pedagogista - Oggi viviamo in un mondo frenetico, pertanto quando ci sono le vacanze, oltretutto brevi come a Pasqua, è importantissimo stare insieme e dare spazio al dialogo tra genitori e figli. La comunicazione aperta coi nostri ragazzi è fondamentale: salva il genitore nei momenti delle difficoltà. Se non c’è comunicazione, il figlio o si chiude in sé o cerca risposte all’esterno, che non sempre sono positive”.
Insomma, le vacanze possono rappresentare un momento prezioso per rinsaldare i fili della comunicazione. “Giocare, ridere, fare una torta tutti insieme, con calma. Sono tutti momenti d’oro che, nella routine quotidiana, vengono ‘schiacciati’ - osserva Lodetti - La maestra implicitamente parla anche di stare insieme per creare fiducia. E, soprattutto, invita a trasformare la pausa di Pasqua in un tempo di qualità. Non tutto deve sempre necessariamente ricondursi alla didattica. Infatti lei invita a leggere un libro, a passeggiare nel parco, a visitare una mostra. Ci sono tante forme di apprendimento. E ci sono i ‘bambini del fare’ che apprendono di più ‘in movimento’. Stare insieme è importante. Ed il tempo di qualità è fondamentale”.
“Me ne rendo conto nel mio lavoro, ogni giorno - continua Lodetti -. Per via della società in cui viviamo, i genitori hanno difficoltà ad individuare uno spazio di qualità. Basta anche una mattina a settimana. Ma quella deve esser dedicata allo stare insieme. Anche i bimbi di pochi anni vogliono essere ascoltati, non solo i pre-adolescenti”.
Tornando al tema compiti, Lodetti non ha dubbi: “Anche una recente ricerca ci ha confermato che la nostra scuola sta dando compiti in maniera smisurata. Io ho bambini delle secondarie di primo grado che fanno i compiti fino alle 23. Passano dalla primaria, in cui generalmente i compiti vengono assegnati solo il fine settimana, ad una scuola in cui tutti i giorni c’è molto da studiare il pomeriggio. Il divario spiazza tantissimo i ragazzi, che devono imparare un nuovo ritmo”. Si esagera? “Non c’è dubbio. Questa corsa smisurata alla performance mette gli studenti uno contro l’altro. Ed i pre-adolescenti contro gli adulti. Non si può esser costantemente valutati. Il discorso compiti nella scuola italiana va rivisto. Pensiamo magari a rendere più funzionali le ore in classe ed alleggeriamo il carico pomeridiano”. E i compiti per le vacanze? “Per Natale e Pasqua eviterei e prenderei a modello i ‘compiti’ della maestra della Vittorio Veneto. Diverso il discorso estivo. In quel caso, è necessario studiare un pochino tutti i giorni per creare un andamento più equilibrato”.