
Un'asta (Foto d'archivio)
Firenze, 12 agosto 2014 - HANNO ACQUISTATO una casa all’asta ma, una volta presentatosi all’immobile per ispezionarlo, lo ha trovato occupato senza titolo da due persone e pesantemente danneggiato, con anche l’asportazione di infissi, mobili, elettrodomestici e addirittura di gran parte dei mattoni in cotto pregiato che coprivano i muretti ai lati dei vialetti esterni. Per tutto questo, una coppia di fiorentini ha presentato una denuncia-querela, puntando il dito principalmente contro l’Ivg, l’Istituto vendite giudiziarie di Firenze, che era stato nominato custode dell’immobile fin dall’aprile 2012, mentre l’aggiudicazione alla coppia è dell’aprile scorso. Ma quando è stata occupata quella bella casa nel comune di Impruneta dato che, come è scritto in una perizia eseguita dal tribunale nel settembre 2010, «dal sopralluogo effettuato risulta che gli immobili non sono occupati e quindi nella presente perizia estimativa verranno ritenuti liberi» e dal 2012 l’Ivg ne è custode?
«IN QUESTO LASSO di tempo — si chiede nella denuncia depositata ai carabinieri di Scandicci il 15 luglio scorso — l’immobile continuava a essere libero? Se ne è accertato il custode? Ha compiuto tutti gli adempimenti a lui demandati dal codice di procedura civile? Come è noto, infatti, l’ordinanza di nomina del custode costituisce titolo esecutivo per il rilascio nei confronti di chi occupi il bene, sia esso l’esecutato o, a maggior ragione, un occupante senza titolo. Il custode ha informato il giudice?». E soprattutto, si potrebbe aggiungere, l’Ivg ha esercitato quel che la legge gli impone, cioè una doverosa vigilanza del bene di cui è custode?
I PARADOSSI di questa vicenda emergono poi quando si scopre che uno dei compratori dell’immobile, acquistato all’asta dello scorso marzo, si rivolge all’Ivg chiedendo che, come legge impone, sia lo stesso Istituto a cacciare l’occupante. La risposta di un funzionario dell’Ivg è disarmante: «Ci parli lei». Parlarci, però, potrebbe voler dire essere costretto ad accettare l’illegale richiesta di 10mila euro che l’occupante fa all’acquirente per liberare l’immobile. «NON AVREI MAI comprato una casa all’asta se avessi saputo che si scoprono tutte queste brutte cose», dice oggi lo sconfortato compratore, che assiste incredulo allo smantellamento quotidiano dell’immobile che ha acquistato, che non riesce ad avere e che forse un giorno avrà ma pesantemente danneggiato e ‘spogliato’.