Salta il campo largo in salsa pontassievese. Il Movimento 5 Stelle si tira indietro dalla coalizione, lasciando la candidatura a sindaco di Carlo Boni e presenta una lista autonoma e un candidato proprio. Che, presumibilmente, sarà Simone Gori, attuale capogruppo del Movimento in Consiglio comunale di Pontassieve. Obiettivo, confermare il consigliere uscente e portarne eventualmente a casa un altro. Secondo consigliere che, nelle scorse elezioni amministrative, non passò per pochi voti. Ieri mattina - pur nella cortesia reciproca - Boni e Gori si sono incontrati rinunciando all’accordo. Insieme a loro - in occasione della commemorazione del giovane che ha perso la vita sul lavoro a Sieci - anche il parlamentare pentastellato Andrea Quaratini, che ha avallato la scelta.
Alla fine, dunque, la linea di Simone Gori ha prevalso: "Eravamo contrari a partecipare alla coalizione di centrosinistra, anche solo per coerenza. Dopo aver trascorso dieci anni all’opposizione sarebbe risultato difficile capire il motivo di un improvviso passaggio in maggioranza". Ora i grillini di Pontassieve stanno lavorando per un accorso con la sinistra, da mettere in campo sia a Pontassieve, sia a Pelago. Di base, quello che potrebbe uscirne è M5S, Sinistra Italiana e l’ala sinistra fuoriuscita dal Pd. "Non stiamo facendo un lavoro in contrapposizione al Pd - dice ancora Gori -. Il programma sarà molto simile ma ci sono dei punti, come gli anni di opposizione, sui quali non ci siamo sentiti di mettere la faccia. Ringrazio Carlo Boni per aver aperto le porte, tentando un lavoro non semplice. A volte - conclude Gori - sono comunque necessarie delle scelte". Diversa la situazione in Italia Viva, che al momento resta nel centrosinistra con il Pd, dopo aver rinunciato alla lista civica guidata da Emanuele Tirinannzi: "Noi questo matrimonio lo stiamo facendo - dice Massimo Calamai, referente del partito a Pontassieve -. Sarà forse un po’ forzato, ma davanti ad un programma condivisibile non vedo perchè non accordarsi".