di Fabrizio Morviducci
Funziona per il risparmio sulla bolletta. Un po’ meno per la vendita dell’energia in esubero. Fotovoltaico, tutto quello che c’è da sapere per uno degli interventi più richiesti degli ultimi mesi. L’installazione degli impianti per l’energia elettrica dal sole è stata trainata dal bonus per il 110%, adesso sono la crisi energetica e il caro bolletta a incentivare le persone a fare il grande passo.
Aziende, privati, la ‘bolla’ del fotovoltaico funziona ancora. Nel 2020, la Toscana, stando ai numeri di Gse, il gestore dei servizi energetici di Terna, era all’ottavo posto in Italia per numero di impianti installati (48.620), potenza totale 866 megawatt, e produzione lorda (946 gigawatt ora). La Lombardia al primo posto, giusto per dare un termine di paragone, aveva 145.531 impianti, 2,527 gw di potenza e 2.441 GWh di produzione). "L’aspetto emozionale della crisi energetica – ha detto il responsabile degli impiantisti per Cna Firenze, Stefano Mazzanti – ha fatto sì che ci fosse un interessamento da parte di aziende e cittadini. Ma il vero mercato di traino si è mosso con il bonus 110%. Si tratta di un mercato più importante rispetto al fotovoltaico di 10 anni fa. Abbiamo comunque molta richiesta per installazioni. Dall’1 marzo c’è anche un decreto del governo che azzera l’autorizzazione paesaggistica nelle pratiche degli edifici non vincolati".
Ma quali sono i vantaggi di chi installa un impianto fotovoltaico? Sicuramente un risparmio in bolletta che in alcuni casi può arrivare anche all’80%. Lo svantaggio? Non c’è un mercato vero per la cessione dell’energia che avviene a prezzi molto bassi. "Un aspetto importante – ha detto ancora Stefano Mazzanti – è quello legato alle comunità energetiche. Sono agli studi incentivi dedicati per la condivisione dei tetti, ad esempio nei centri artigianali".
Il boom del fotovoltaico, ha portato gli installatori ad avere un superlavoro non solo per quanto riguarda gli interventi sul campo, ma anche per soddisfare tutte le richieste di informazioni in proposito. "La burocrazia – ha detto uno degli installatori su piazza, Maurizio Soldi – si è un po’ alleggerita, anche se non dobbiamo dimenticare che viviamo nell’area metropolitana e sui tetti rossi c’è qualche problema. Negli ultimi anni comunque le richieste sono aumentate di molto, soprattutto di impianti nelle civili abitazioni, e anche di aziende. Il lato positivo è che il rispamio è notevole, soprattutto in tempi di caro energia. Il lato negativo è il monopolio dell’energia in esubero rimessa in rete, pagata praticamente una miseria. Le prospettive di lavoro sono positive, anche se a dicembre, la stretta sulla cessione del credito ha bloccato tutto per qualche tempo".
Dando un’occhiata alle classifiche regionali per provincia (dati dell’azienda produttrice Otovo), Grosseto è prima nel 2021 per produzione annuale con 1450 kilowattora.
Firenze, con 1287 è in penultima posizione, fanalino nero è Arezzo con 1285. Certo il fatto di avere un centro storico nel quale non si muove foglia non aiuta, ma anche i comuni dell’area metropolitana non brillano per questo genere di progettualità.