BARBARA BERTI
Cronaca

"Con la poesia per costruire muri di pace"

Incontro con l’editore Stefano Passigli: iniziativa a favore dell’Ucraina con il ricavato dalla vendita delle raccolte dei nuovi poeti russi

di Barbara Berti

"Con la poesia costruiamo muri di pace". E’ quanto sostiene Stefano Passigli (nella foto con Domitilla Baldeschi), già senatore e fondatore della Passigli Editori, la casa editrice nata a Firenze nel 1981 che si caratterizza, in primo luogo, per le proposte nel campo della narrativa e della poesia, ma non senza incursioni in altri territori, in particolare con la saggistica di tipo politico. Una scelta iniziata con le opere di Norberto Bobbio e legata soprattutto alla grande tradizione del pensiero laico del Novecento e con opere più occasionali di grande rilievo, come il fortunatissimo Giornale di bordo di Renzo Piano.

Una ricca sezione della casa editrice è dedicata alla grande poesia straniera del Novecento e contemporanea, in particolare russa. E da qualche giorno la casa editrice ha lanciato l’iniziativa La Passigli Editori per l’Ucraina: in collaborazione con Messaggerie Libri e Pde Promozione, la casa editrice sostiene la diffusione nelle librerie di tutti i volumi di Pasternak, Blok, Esenin, Majakovskij, Achmatova e Cvetaeva, e della collana Russia poetica (in cui trovano ospitalità i nuovi poeti russi). Il 20% dei ricavi dell’iniziativa viene destinato alla Croce rossa italiana per l’opera di sostegno alla popolazione ucraina.

"Da quando è iniziata l’invasione russa in Ucraina ho sentito che sono stati cancellati corsi universitari su Dostoevskij, annullati concerti e altre iniziative culturali relative a personaggi russi. Per me questo non ha senso, è un errore", dice Passigli che è anche presidente degli "Amici della musica di Firenze", una delle più antiche e prestigiose realtà concertistiche in Italia. "Mantenere viva la cultura russa e i rapporti con questa è fondamentale – aggiunge Passigli –. La cultura, in questo momento, può mantenere unita la Russia all’Europa ed è l’unico tramite che al momento abbiamo con l’opinione pubblica russa", spiega ancora Passigli.

"Visto che al momento i canali di informazione russi sono stati chiusi, vedi i vari social, e anche l’informazione interna è rigidissima, addirittura non si possono usare determinate parole, in pieno clima da era sovietica, credo che con la cultura possa essere anche un veicolo per far circolare le informazioni – dice ancora Passigli ricordando che – uno dei compiti di una casa editrice è proprio quello di stimolare il pensiero critico. Per questo ho messo a disposizione circa venti titoli dei maggiori poeti russi del ‘900 e contemporanei il cui ricavato andrà alla popolazione ucraina. Mi auguro che anche altre case editrici seguano la mia iniziativa".