di Ilaria Ulivelli
La talpa sarà accesa a settembre. Questo non significa che dal giorno dopo comincerà a scavare il tunnel: ci sono tempio tecnici per far partire il mastodonte mangiaterra. Ma intanto c’è una nuova data di partenza nell’opera encicolopedica incompiuta del nodo fiorentino dell’Alta velocità. Che nelle intenzioni degli amministratori rimetterà Firenze al centro del trasporto ferroviario ad alta velocità e consentirà, finalmente, di offrire un miglioramento anche per la trasportistica locale su ferro ora rallentata dalle code dell’ingresso in stazione centrale a Santa Maria Novella.
"Si fa sul serio, siamo alla svolta". Dicono così il governatore toscano Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella, alla fine dell’incontro in videoconferenza che c’è stato ieri con gli amministratori delegati di Fs, Luigi Ferraris, e di Rete ferroviaria, Vera Fiorani. Speriamo che sia davvero la volta buona, perché di date e di ripartenze dei lavori Tav ce ne sono stati innumerevoli non rispettati, oltre alle inchieste e ai fallimenti che hanno costellato d’insuccessi il percorso dell’Alta velocità.
A Firenze si dovrà scavare per sette chilometri sottoterra per arrivare da Campo di Marte all’area degli ex Macelli dove nascerà la Foster che, dopo la definitiva review, non sarà più la faraonica stazione con centri commerciali, ma in superficie sarà un hub intermodale ferro-gomma con gli arrivi e le partenze dei pullman per i trasporti internazionali, ma anche per i collegamenti regionali. Dimensionata alle esigenze più attuali.
La volontà c’è, da parte di Ferrovie. Anche per andare un po’ più rapidamente del previsto. Proprio per accelerare erano intervenuti il sindaco e il governatore a ottobre: Fs ha rimesso ordine ai piani e, risultato, entro il 2027 tutto dovrebbe essere completato. Il condizionale in questo caso è d’obbligo.
Ciò che più sarà importante per Firenze, a parte i collegamenti sulla via dell’alta velocità, sono le altre opere del nodo al centro dell’incontro di ieri. La fermata Guidoni, che dovrebbe essere attivata nel 2025: uno snodo cruciale per i treni regionali, lì c’è anche la fermata della tramvia collegata all’aeroporto e alla stazione centrale. Altro snodo nevralgico sarà la fermata Circondaria da dove partirà il people mover per la stazione Santa Maria Novella: dei 150 milioni che servono per la realizzazione per ora ne sono stati trovati la metà (quest’opera sta dentro il Pnrr, fondamentale che resti dentro i tempi).
E’ stato riattivato l’Osservatorio ambientale: ne è presidente l’ingegner Giacomo Parenti, direttore generale del Comune di Firenze.
Al momento in cui partirà il cantiere scatterà anche la validità dell’accordo siglato da Matteo Renzi sindaco con l’allora presidente e ad di Ferrovie Mauro Moretti: Fs darà 70 milioni al Comune per la realizzazione delle opere correlate alla Tav, strade e svincoli. Un bel gruzzolo.
E c’è in ballo anche il parcheggio multipiano da 3.000 posti che servirà per il nuovo stadio Franchi e per i residenti. Sarà realizzato nella sede ferroviaria lungo via Campo d’Arrigo: il sindaco Nardella a tal proposito ha parlato con l’amministratore delegato di Fs Sistemi urbani, Umberto Lebruto. Rfi potrebbe accollarsi l’intera spesa in cambio della rinuncia alla demolizione di alcuni volumi dell’area dell’area ex Ogr, il maxi terreno che ospitava le officine grandi riparazioni di Ferrovie, dietro la stazione Leopolda.