LISA CIARDI
Cronaca

Conciliare (meglio) vita e lavoro. Sette milioni a favore delle imprese

Bando sperimentale: tappa fiorentina per un ciclo di incontri promosso da Regione Toscana

Conciliare (meglio) vita e lavoro. Sette milioni a favore delle imprese

L’assessore fiorentino Jacopo Vicini

Favorire la conciliazione fra vita e lavoro è una delle sfide del futuro (oltre che del presente).

"E se le donne restano il principale target di riferimento - ha spiegato l’economista Stefano Casini Benvenuti – un impegno analogo deve essere rivolto anche verso i giovani e gli anziani che, col progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente calo della forza lavoro, diventeranno sempre più centrali". Il punto in questo ambito è stato fatto ieri, a Firenze, nel seminario Vita Lavoro Toscana (Vlt), progetto di animazione territoriale nato col sostegno della Regione e finanziato col programma regionale Fse+ 2021-2027.

Si è trattato del quarto di una serie d’incontri che toccheranno entro autunno tutte le province toscane grazie a un partenariato che vede unite le strutture regionali di Confartigianato Imprese (capofila), Cna, Confindustria, Confcommercio, Cia, Confcooperative, Agci e Cgil, col patrocinio di Unioncamere Toscana.

A prendere la parola ieri, moderati dalla capocronista de La Nazione di Firenze, Erika Pontini, l’assessore allo sviluppo economico di Palazzo Vecchio Jacopo Vicini, il presidente della Toscana Eugenio Giani, l’assessora regionale a formazione e lavoro Alessandra Nardini, l’economista Stefano Casini Benvenuti, il ricercatore del laboratorio "Percorsi di secondo welfare" Valentino Santoni e la direttrice dell’area istruzione, formazione, ricerca e lavoro della Regione, Francesca Giovani.

Al centro del confronto, il bando sperimentale con cui la Regione ha messo a disposizione delle imprese oltre 7 milioni di euro, ma anche le esperienze di varie aziende grandi e piccole che hanno illustrato le buone pratiche di un welfare di prossimità (dai bonus per l’attività sportiva, agli screening sanitari, dallo smart working alla giornata in ’regalo’ alle neo mamme) e i dati che fotografano la situazione.

Secondo i rapporti Irpet (dati 2021 e 2023) sulla condizione economica e lavorativa delle donne in Toscana, la cura dei familiari non autosufficienti impegna infatti nel 72% dei casi le donne. Di queste, il 36% ha dovuto ridurre l’orario di lavoro, il 18% può lavorare solo saltuariamente e il 17% pensa alle dimissioni. Evidente anche l’impatto dei figli: fra le donne (20-49 anni) che non ne hanno, solo il 15% è inattivo; percentuale che sale al 27,3% con un figlio, al 29,5 con due e al 37,2% con tre o più figli. In generale, il tasso di occupazione, in Toscana, è del 71% fra le donne con figli, ma sale all’81% fra quelle che non ne hanno e si attesta all’87% fra gli uomini con figli.

Anche la richiesta del part time fotografa una situazione simile: è al 39% fra le donne con figli, al 27% fra le donne senza e appena al 9% fra gli uomini con figli. "Abbiamo aperto un bando a sportello per le imprese - ha ricordato Giani – e previsto 7,5 milioni di euro, con un contributo fino a 25mila euro per favorire condizioni che consentano, soprattutto alle donne, di conciliare vita e lavoro". "È necessario continuare a investire in questa direzione – ha detto l’assessora Nardini – e la Toscana vuole essere apripista in questo senso".