FIRENZE
Firenze protagonista nel corso del recente Concistoro indetto a Roma da papa Francesco per la creazione di nuovi Cardinali. Nel corso di una cerimonia in San Pietro il pontefice ha imposto la berretta cardinalizia ai nuovi porporati, ha consegnato l’anello dalle ‘mani di Pietro’ e ha assegnato a ognuno una diaconia nell’Urbe. Sono venti i nuovi Cardinali prescelti dal Papa provenienti da tutto il mondo, di cui cinque sono italiani: il Sacro Collegio Cardinalizio ad oggi risulta così composto da 226 cardinali, dei quali 131 elettori e 95 non elettori.
Convocati dal Pontefice anche il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze il quale il prossimo febbraio compirà 76 anni, creato cardinale da Papa Benedetto XVI dieci anni fa, e il cardinale Ernest Simoni che nel prossimo ottobre compirà novantaquattro anni, creato cardinale da papa Francesco sei anni fa, di origine albanese e trasferitosi nel capoluogo toscano nel dicembre 2016. L’arcivescovo di Firenze, successivamente, ha nominato padre Ernest, canonico onorario del Capitolo della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
L’anziano sacerdote nel 2014, con la sua testimonianza delle vessazioni e della persecuzione in odio alla fede - subite per quasi trent’anni nell’Albania comunista alle quali miracolosamente è sopravvissuto - fece commuovere Jorge Mario Bergoglio. Don Ernest incarcerato per la prima volta la vigilia di Natale del ’63, con l’accusa di aver celebrato alcune messe in suffragio per il presidente americano Jhon Fitzgerald Kennedy assassinato a Dallas, è stato torturato più volte e condannato a morte, pena poi commutata in 25 anni di reclusione, è stato poi liberato nel 1981 dopo 18 anni di lavori forzati. Molte sono le tradizionali sedi cardinalizie italiane che, ad oggi, non hanno un Cardinale (Milano, Torino, Genova, Napoli, Venezia e Palermo) poiché sempre più Il Santo Padre guarda alle periferie del mondo. Firenze vanta invece due cardinali residenti ossia l’arcivescovo Betori e Simoni, “fiorentino di adozione“. Quest’ultimo e il cardinale Raniero Cantalamessa sono gli unici porporati a non essere stati consacrati vescovi, bensì rimasti presbiteri, con dispensa concessa da Papa Francesco alla norma introdotta da papa Giovanni XXIII nel 1962.
Per l’occasione sono giunti pellegrini anche da Montespertoli, località più volte visitata dal cardinale Simoni per il forte legame con la parrocchia di San Donato a Livizzano e con lo storico parroco don Mario Boretti volato in cielo undici anni fa, anch’esso esorcista come il Porporato, e come don Christian Meriggi, attuale parroco di San Donato a Livizzano a Pulica. Durante la permanenza a Roma è stata molto fitta l’agenda del cardinale Simoni, il quale ha incontrato tanti fedeli nella chiesa di San Marcello al Corso retta dai Servi di Maria, ai piedi del “Crocifisso Miracoloso” venerato da papa Francesco durante la pandemia e portato in Piazza San Pietro per lo straordinario momento di preghiera con benedizione Urbi et Orbi nella serata del 27 marzo 2020.
Il presule ha poi visitato la comunità di San Filippo Neri, originario della provincia di Firenze pregando a lungo davanti alle sue spoglie mortali, delle quali si svolge in questi giorni la ricognizione nel quarto centenario dalla canonizzazione.