REDAZIONE FIRENZE

Concorsi, le ombre sul Meyer "Zanobini è uno del “sistema“"

Le accuse al direttore generale e i retroscena della sua conferma nelle intercettazioni della Finanza

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Quale sarebbe il “patto corruttivo” tra Università e Meyer alla base delle accuse che hanno portato alla richiesta di misura interdittiva (della durata di 12 mesi) per il dg del Meyer, Alberto Zanobini? La guardia di finanza ha pescato una chat, nel telefono sequestrato al dg l’anno scorso, risalente al 26 settembre del 2020. Zanobini, 56 anni, nato a Montevarchi, parla con un’altra indagata, la professoressa Chiara Azzari, la quale gli preannuncia che a breve avrebbe ricevuto la visita di Pierangelo Geppetti e di Paolo Bonanni, quest’ultimo oggetto pure lui di richiesta di sospensione. "La scusa è per presentarti il nuovo direttore di dipartimento. Il vero motivo è per chiederti di cofinanziare il passaggio da associato a ordinario per un professore di pediatria". La Azzari, nei cui confronti la procura ha chiesto nove mesi di interdizione, suggerisce che, in caso di cofinanziamento, esso non debba essere dato "gratis". "Chiedi cose in cambio, tipo due posti di ricercatore tipo A su fondi di ateneo per due giovani". Tuttavia emergono delle perplessità sull’effettiva necessità che il Meyer abbia due posti da ricercatore. "La pediatria, non c’è necessità didattica perché non ce l’hanno no... hanno poca... poca attività didattica", dice Geppetti in una conversazione con Bonanni intercettata dalla guardia di finanza. Alla fine, secondo le conclusioni della procura, l’accordo si finalizzerà così: "Uno si mette in programmazione poi il secondo se ne parla". Quel bando, comunque, non si è ancora espletato. Con un decreto del nuovo rettore, Alessandro Petrucci (che non risulta indagata) è stata nominata la commissione, di cui la Azzari è presidente.

Lo schema anticipatore. L’altro profilo di contestazione riguarda un presunto abuso d’ufficio, che si sarebbe concretizzato nella preventiva individuazione di Massimo Dominici quale oncologo per terapia cellulare. La finanza ha sequestrato all’ex prorettore Paolo Bechi una mail con uno schema, risalente a fine 2015, denominato “prospetto programmazione richiesta dal Aou e Sanitarie“ in cui c’è il nome del futuro prof. Il 18 giugno 2016, i propositi di Zanobini si concretizzano con l’inoltro di questo schema allo stesso Dominici. "Ti allego importante accordo strategico con il Rettore che come vedi comprende anche la Tua chiamata. Tutto procede e il prof. Poggesi è schierato con forza". Anche se dopo qualche peripezia, nell’agosto del 2018, Dominici è ufficialmente al Meyer. "Ce l’abbiamo fatta! E’ ufficiale e sono felice per te e per il Meyer. Faremo grandi cose insieme per la salute dei bambini", esulta Zanobini. "Grazie Alberto, sono straordinariamente contento", risponde il prof. "Mi merito un Berlucchi", replica il dg.

Il "sistema". Ma l’ultimo sviluppo dell’ampia “concorsopoli“ che investe anche Careggi, segna, secondo l’accusa, l’ingresso di Zanobini nel "consorzio criminoso", tradotto nell’accusa di associazione per delinquere, che prevederebbe un "programma delittuoso aperto destinato ad allargarsi". Uno "zoccolo duro" in cui sono stati inseriti alcuni “ex“, come il vecchio rettore Luigi Dei, il prorettore Paolo Bechi, l’urologo Marco Carini. In questo senso, la procura spiega l’impegno di Dei e Carini con i vertici politici della Regione per la riconferma di Zanobini al Meyer alla vigilia della sua scadenza del mandato, nell’agosto 2020. "Parlato con Enrico ed Eugenio (Rossi e Giani, ndr) tutto ok. Domani mando due righe ufficiali a Enrico di formalizzazione rinomina e chiusura entro luglio. Ti faccio avere in ccn riservatamente lettera a Enrico". Nelle intercettazioni gli indagati fanno riferimento anche ai contatti con il consigliere regionale e presidente all’epoca della Terza commissione Sanità Stefano Scaramelli, riguarda alla durata del nuovo incarico. Sarà di tre anni, non di cinque perché proprio il presidente della Commissione "non ci ha provato neppure sulla storia dei cinque anni", dice Zanobini. "Ho avuto l’impressione che con lui (Scaramelli, ndr) la Stefania (probabilmente l’ex assessore alla sanità Saccardi, ndr) poteva fare di più", commenta Carini.