L’ospedale pediatrico Meyer non sarà parte civile al processo sui presunti concorsi pilotati a medicina, in cui sono imputati 33 persone tra professori universitari, ex vertici dell’Aziende ospedaliere di Careggi e dello stesso Meyer e dell’Ateneo fiorentino. Così ha deciso il gup Fabio Gugliotta, nel corso dell’udienza preliminare di ieri in aula 28, respingendo la richiesta dell’ospedale pediatrico, ritenendo non motivata la nomina dell’avvocato del libero foro. Le accuse, a vario titolo, contestate nel’ambito del procedimento sono associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.
Per i pm Luca Tescaroli e Antonino Nastasi, titolari dell’inchiesta, una presunta organizzazione, che sarebbe stata guidata dall’ex rettore Luigi Dei, avrebbe stabilito a priori chi dovesse aggiudicarsi il posto per ordinario, associato e ricercatore. Tra gli altri imputati, anche l’ex dg del Meyer, Alberto Zanibini, l’ex prorettore Paolo Bechi e il neurochirurgo Alessandro Della Puppa, che ieri ha risposto alle domande del pm, degli avvocati e del giudice, ricostruendo nei dettagli gli incontri pre e post concorso da lui vinto, i contenuti di chat e mail, e la sua posizione in merito all’intera vicenda. Nella gigantesca inchiesta, iniziata ormai sei anni fa con il primo filone d’indagini, vengono poi contestati episodi di corruzione, abuso d’ufficio e anche rivelazione del segreto d’ufficio, relativo all’esito di procedure concorsuali. La richiesta di rinvio a giudizio è stata indirizzata anche a due ex direttori generali di Careggi: Monica Calamai, oggi dirigente a Ferrara, e Rocco Damone.
Il gup Fabio Gugliotta ha invece accolto la richiesta di parte civile di Careggi. Durante l’udienza di ieri, si sonon svolti a porte chiuse, gli interrogatori di alcuni imputati. L’udienza preliminare riprenderà il prossimo 7 maggio all’aula bunker.