"Confermate il dirigente". I docenti si mobilitano. Sit in e raccolta firme

Docenti del Machiavelli-Capponi a Firenze chiedono continuità nella gestione scolastica, appellandosi all'Ufficio scolastico per confermare l'attuale reggente. Sit-in previsto in segno di protesta.

Dal 2016 a oggi sono cambiati ben sei presidi. È per questo che i docenti del Machiavelli-Capponi si appellano all’Ufficio scolastico con una lettera che in poco tempo ha raccolto un centinaio di firme tra i lavoratori del liceo dell’Oltrarno, che stamani faranno un sit in davanti alla scuola.

Il fatto è che, a breve, dovranno prendere servizio i dirigenti vincitori di un concorso particolarmente travagliato, sul quale si sono abbattuti vari ricorsi. E, dunque, alcuni presidi non titolari perderanno la reggenza. "Tutto giusto e legittimo, ma i casi andrebbero analizzati singolarmente", osservano gli insegnanti del Machiavelli-Capponi, che chiedono che l’attuale reggente, Francesco

Giari, venga confermato fino alla fine dell’anno scolastico. "Ben conosce la scuola, che

è grande e complessa, e noi abbiamo bisogno

di continuità", è il pensiero dei professori. "Siccome c’è il rischio che vengano revocati i reggenti per nominare i titolari, segnaliamo con preoccupazione la situazione del nostro liceo –

si legge nella lettera inviata in via Mannelli –. L’instabilità e la mancanza di continuità nella gestione della scuola hanno creato, nel tempo, condizioni lavorative sempre più difficili che rischiano di peggiorare ulteriormente nell’eventualità che, ad anno scolastico ormai avviato, il reggente attualmente incaricato venga sostituito da un dirigente di nuova nomina". I prof del liceo chiedono che "venga presa una decisione guidata dal buon senso" e che possa continuare a lavorare fino alla fine di questo anno scolastico l’attuale reggente. "Rimuoverlo per sostituirlo con un dirigente magari al primo incarico che si trovi a gestire i cinque indirizzi raccolti nei due plessi e a far fronte alle criticità accumulatesi in anni di continui avvicendamenti ci sembra inopportuno".

Elettra Gullè