Firenze, 22 gennaio 2024 – “Sono vent’anni che questi parlano, discutono, litigano tra loto... Ma la città è bloccata. Su tutto". E quindi – per un Giovanni Donzelli gasato a mille che in occasione del congresso cittadino arringa militanti e meloniani fiorentini al teatro del Maggio, con a fianco Arianna, sorella della Giorgia leader – "è arrivato il momento di dare risposte serie perché non più stare all’opposizione, ora siamo pronti a governare la città".
Le bordate ai dem piovono come dardi avvelenati. Sulle infrastrutture ("Quante volte ci siamo sentiti dire ’Per l’aeroporto è fatta’ e ancora a Quaracchi hanno gli aerei sulla testa"). Sui temi economici ("Firenze ha perso qualsiasi industria, non esiste più il manufatturiero"). Sulla sicurezza ("Nardella dice che il problema è la mancanza degli agenti ma non si è accorto che grazie al governo Meloni nella città metropolitana sono arrivati 128 poliziotti, 11 carabinieri, 21 finanzieri e 60 militari. Forse il problema è di chi ha riempito Firenze di clandestini e mandato i vigili a fare multe anziché a contrastare il degrado").
Poi però Donzelli tracima e affonda un colpo – a detta di molti dem scorretto e che lascia perplessi perfino alcuni colleghi di partito del parlamentare – nei confronti di Sara Funaro, candidata del centrosinistra, tirando in ballo il di lei cugino, ’Mao’ Bargellini, leader del movimento di lotta della casa fino al 2017, anno della sua scomparsa: "Se chi si vuole candidare a sindaco vuole a tutti i costi giocare la carta del nonno Bargellini che è stato un grande sindaco, la Funaro ci dica qualcosa anche del cugino, quel Bargellini che ha fatto e gestito le occupazioni abusive e inventato il sistema del racket abusivo degli occupanti". Silenzio, per inciso, da parte di Funaro che sceglie di non rispondere.
Ma intanto, detto dei proclami muscolari del centrodestra, resta il nodo del candidato sindaco. Eike Schmidt non ha sciolto ancora la riserva e FdI cerca di celare un nervosismo che, secondo alcuni esponenti FdI, in effetti nel partito inizia a esserci. Donzelli prova a metterci una toppa ("Il nome e quando darlo lo decideremo noi, non lo facciamo scegliere ai giornali o al Pd") ma a un pugno di chilometri di distanza, il leader della Lega Matteo Salvini in visita al Viola Park confonde ancora di più le idee a tutti: "Una mia idea ce l’ho – le sue parole – penso ci sia qualcuno che possa unire il centrodestra, rappresentare al meglio la città e accompagnare Firenze nella modernità, con rispetto della sua tradizione.
Intanto c’è da annotare la discesa in campo in vista delle Europee del capogruppo FdI in Regione Francesco Torselli: "Chi mi ha convinto a dire sì - è stato il sindaco Nardella. In Europa fortunatamente hanno una grande stima e considerazione di Firenze, meglio che non vada lui a raccontare come ha ridotta la città. Grazie Dario, ti sfido".