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Coniugi uccisi, l’imputato rischia di uscire

Lotta contro il tempo per evitare la scadenza dei termini di carcerazione preventiva per Antonino La Scala, accusato di duplice omicidio a Firenze. Prossima udienza cruciale per il suo destino.

FIRENZE

Una lotta contro il tempo per evitare la scadenza dei termini di carcerazione preventiva: ma il rischio che Antonino La Scala, 47 anni, originario di Vibo Valentia, accusato di aver ucciso i due anziani coniugi Umberto Della Nave e Dina Del Lungo, possa uscire, effettivamente c’è: il prossimo dieci dicembre sarà infatti passato un anno dal suo fermo e serve una decisione del giudice per interrompere il conto. L’udienza preliminare è fissata il prossimo 27 novembre dinanzi al gup Alessandro Moneti. Sarà sufficiente l’udienza della prossima settimana a disporre il rinvio a giudizio? Va detto ch, per le recenti riforme, l’imputato (accusato di duplice omicidio aggravato dai futili motivi e dall’avere agito con crudeltà nonché approfittando di condizioni di minorata difesa, rapina aggravata, distruzione di cadavere e danneggiamento) rischia l’ergastolo e non può chiedere riti alternativi. Per lui, in caso di rinvio a giudizio, si prospetta la corte d’assise.

I pm Marco Mescolini e Barbara Bresci hanno premuto forte sull’acceleratore, chiudendo in poco tempo l’indagine dopo il termine di un lungo incidente probatorio e a stretto giro hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’unico imputato per la mattanza avvenuta il 5 dicembre dell’anno scorso a Osteria Nuova, nel Comune di Bagno a Ripoli: gli anziani coniugi sembravano vittime di un devastante incendio domestico ma in pochi giorni i carabinieri scoprirono che quella non era stata una tragedia ma un lucidissimo e spietato disegno assassino innescato da motivi economici.

Secondo le indagini, l’assassino avrebbe prima ammazzato a coltellate il Della Nave, poi avrebbe strangolato Dina. A carico di La Scala, sono state isolate nella casa numerose tracce di sangue e una impronta digitale, nonché elementi di riscontro in relazione ad un pregresso rapporto di prestito tra il La Scala ed il Della Nave. L’incidente probatorio avrebbe inoltre consentito di ampliare il quadro accusatorio, con l’accertamento, tramite perizia, della presenza di una sostanza accelerante (un distillato di benzina o gasolio) sugli indumenti di Umberto.