OLGA MUGNAINI
Cronaca

Conservatorio, Accademia, Isia Nasce il Politecnico delle arti "Un progetto pilota per l’Italia"

Il ministro Anna Maria Bernini all’inaugurazione dell’anno accademico delle tre istituzioni riunite. Di Giorgi e Sisi: "Daremo slancio alla creatività dei nostri allievi, con tirocini e percorsi di studio"

di Olga Mugnaini

Tre eccellenze della formazione artistica, riunite in un solo grande percorso. Non è un caso che il Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini”, l’Accademia di Belle Arti di Firenze e Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (Isia), ieri al teatro Niccolini, abbiano inaugurato insieme l’anno accademico, dando vita a un innovativo polo formativo: il Politecnico delle Arti e del Design di Firenze, il Polifi, primo esempio di federazione nel settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, in Italia.

A tagliare il nastro di un ateneo espressamente dedicato alle arti, è intervenuta il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, oltre al sindaco Dario Nardella, il presidente della Regione Eugenio Giani, e i responsabili delle tre scuole di formazione, fra cui Rosa Maria Di Giorgi, presidente del Conservatorio “Luigi Cherubini” e di Isia Firenze; Carlo Sisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti, Giovanni Pucciarmati, direttore del Conservatorio, Francesco Fumelli, direttore di Isia, Claudio Rocca, direttore dell’Accademia di Belle Arti.

"Cari ragazzi, sognate in grande e noi vi aiuteremo a realizzare i vosti obiettivi - ha detto il ministro Bernini nel corso dell’incontro moderato dalla capocronista de La Nazione Erika Pontini –. L’Italia è una fucina di innovazione di altissimo livello. Proprio da Firenze parte questo progetto pilota che vuole fare rete, vuole unire presente e futuro: arte e tecnica, scienza e creatività, semplicità unita alla complessità. Un progetto innovativo che apre orizzonti, offre prospettive e a cui guardiamo con orgoglio. Uno degli obiettivi delle linee programmatiche del Ministero è proprio quello di creare una connessione anche fra tre anime di cui è composto: università, Afam, e ricerca. Ben vengano, allora, queste esperienze, che ci auguriamo possano presto essere replicate nel resto d’Italia".

Il “matrimonio“ fra le scuole di alta formazione arriva dopo una collaborazione ultradecennale che ha impegnato le tre istituzioni nella realizzazione di un percorso in grado di formare figure professionali nell’ambito dell’arte, della musica e del design.

"Svilupperemo l’ambito delle applicazioni dell’alta tecnologia e dell’innovazione sul patrimonio artistico e daremo slancio alla creatività dei nostri allievi, anche attraverso modelli progettuali di design di nuova generazione - hanno detto Rosa Maria Di Giorgi e Carlo Sisi – . Il nostro progetto didattico e culturale prevede un’attenzione particolare al mondo della produzione artistica, dello spettacolo e della comunicazione in collaborazione con teatri e altri enti culturali, così da creare un tessuto di relazioni stabili sancite da convenzioni e accordi. In tal modo daremo nuove opportunità ai giovani in termini di progetti da realizzare durante il percorso di studio, di tirocini e di future possibilità di lavoro".

E’ stato sottolineato che gli iscritti avranno così l’occasione di condividere luoghi ed esperienze, progetti e rassegne e di confrontarsi con un proprio pubblico oltre che con i soggetti più prestigiosi della cultura, in primis con il ministero dei beni culturali, custode a Firenze del più importante patrimonio artistico del mondo.

Inoltre, il Politecnico delle Arti e del Design di Firenze, con questa unione, intende innovare il concetto di alta formazione, rafforzando la collaborazione già iniziata tra le tre istituzioni, con l’obiettivo di giungere a una gestione condivisa sul piano della didattica, della ricerca, dell’amministrazione e della terza missione. Il Politecnico permetterà anche di valorizzare e recuperare edifici del patrimonio architettonico fiorentino.

A conclusione dell’inaugurazione dell’anno accademico, la lectio magistralis del filosofo Sergio Givone sul tema “Perché fare Arte?”, per approfondire come l’arte non sia solo "intrattenimento e decorazione, ma prima di tutto cultura, strumento di conoscenza e patrimonio comune dell’umanità".

Infine, come consuetudine, l’Accademia di Belle Arti ha nominato i suoi Accademici d’onore, scegliendo gli artisti Grazia Toderi e Wang Yancheng, e il professor William John Thomas Mitchell, riconosciuto internazionalmente fra i fondatori dei visual cultural studies.