Stefano
Grifoni
Fare le pulizie di casa non piaceva particolarmente a Vladimiro, ormai vecchio e solo, ma dovevano essere fatte e quindi rassegnato iniziò a spolverare la camera. Poi passò al salotto. E infine scese in cantina. Non aveva ancora rimesso a posto martelli, cacciaviti, bulloni e chiodi dispersi sul tavolo da lavoro che decise di pranzare. Mentre tornava su pensò che possedere una cantina al giorno d’oggi era una gran fortuna, era il luogo perfetto per una dispensa. Nella sua Vladimiro teneva conserve di pomodoro fatte in casa, asparagi, fagiolini, peperoncini e funghi sottolio e altri condimenti. Erano rimasti due barattolini di funghi sottolio che aveva deciso di gustarsi a pranzo. Dopo aver mangiato, si distese in poltrona ma in breve fu colto dalla nausea, dalla sensazione di vomito e da crampi allo stomaco. Alla fine dovette andare in bagno. Ritornò in salotto e si distese esausto sulla poltrona per oltre due ore. Quando cercò di alzarsi in piedi però i muscoli non rispondevano ai comandi anche se avevano mantenuto la sensibilità. Con fatica ma la mente lucida raggiunse la cucina. Sulla tavola c’era il barattolino aperto dei funghi sottolio che ricordava avevano un odore e un sapore strano. Saranno stati i funghi, pensò, a provocarmi quei disturbi intestinali. Provò a bere, ma aveva difficoltà a deglutire. Alzò lo sguardo verso l’orologio della cucina e lo vide quasi sdoppiato. Lo colpì il suono di una voce che gli parlava di quei funghi sottolio. Eppure, tutta roba sana, disse Vladimiro, fatta in casa.
Sana non direi. Anzi tossica, ricca di tossina botulinica, disse la malattia. La tossina botulinica si assume con gli alimenti conservati male e contaminati specie se non sono stati cotti a sufficienza prima della conservazione, spiegò ancora.
Vladimiro impallidì, balbettò qualcosa e disse: Praticamente mi sono avvelenato con le mie conserve.
Sì, disse la malattia: La fatica ai muscoli, la difficoltà agli occhi, a deglutire sono i sintomi della intossicazione. La tossina botulinica penetra nel sangue circolante dall’intestino e raggiunge i nervi impedendo loro di inviare messaggi ai muscoli anche a quelli degli occhi e della bocca. In presenza di umidità e in assenza di ossigeno come nei barattoli di vetro o metallo sigillati le spore si sviluppano in batteri attivi e producono tossine.
Vladimiro era sempre più confuso: Sapevo che le tossine botuliniche venivano usate per alleviare gli spasmi muscolari e per attenuare le rughe, non ricordavo che si trovassero negli alimenti.
Il botulismo è un avvelenamento raro e potenzialmente letale, disse la malattia. Mi sembra che ora tu non riesca a tenere sollevate le palpebre e che il tuo viso stia cambiando fisionomia.
Non solo, disse Vladimiro… e chiese: Cosa mi accadrà?
Normalmente la tossina fa perdere la forza ai muscoli di tutto il corpo e poi alla fine coinvolge i muscoli della respirazione. La paralisi dei muscoli respiratori può causare la morte se non presa in tempo, spiegò la malattia.
Allora morirò, disse Vladimiro.
Chiama subito l’ambulanza! intimò la malattia. In ospedale potranno iniettarti una antitossina e ti potrai salvare.
Sai malattia, disse Vladimiro, a volte la morte arriva inaspettata quando ormai non ti interessa più.