Una domanda incantata come un disco rotto: consigliere comunale in Palazzo Vecchio o presidente di Toscana Energia? "Non ho nessuna dichiarazione da rilasciare, arrivederci". L’esponente Pd Fabio Giorgetti si trincera dietro a un secco no comment. In attesa di chiarire la sua posizione, dopo essere finito nel tritacarne della politica a seguito della nomina a presidente e rappresentante legale della società che dal 1973, in regime di proroga, distribuisce gas naturale in 101 Comuni della Regione dal 19 settembre scorso. Tre mesi dopo la sua elezione che gli è valsa uno scranno nel Salone de’ Dugento. Nomina al vertice di una partecipata politicamente opportuna? Siamo nel campo di un potenziale conflitto di interesse tale da certificare una incompatibilità tra ruoli? Mentre il diretto interessato opta per il basso profilo - forte, si racconta, di coperture rincuoranti in punta di diritto -, il caso rientra nella calendarizzazione dei lavori di oggi della conferenza dei capigruppo delle 12.30 convocata in modalità online. Nero su bianco sì, ma non esplicitamente. Spulciando l’ordine del giorno, salta all’occhio l’ultima voce "approfondimento su eventuale incompatibilità". Tradotto: il caso Giorgetti finisce sul tavolo dei leader delle forze politiche presenti in Consiglio, del presidente dell’assise Cosimo Guccione. Accompagnato dal segretario generale. Che, rientrato dalle ferie, qualcosa potrebbe dire sul dossier. Tecnicamente, la vicenda corre su un binario triplo. La prefettura, dopo il deposito di un esposto, sta redigendo un parere formale da restituire all’aula, acqusiti gli elementi e le informative necessarie. In Palazzo Vecchio - come rivelato da La Nazione pochi giorni fa - fluttua protocollato un parere legale pro veritate della controinteressata, Patrizia Bonanni, la cui elezione scatterebbe in caso di dimissioni di Giorgetti dalla carica di consigliere comunale. Sempre in quota Pd, tra i non eletti, ma è nota la sua vicinanza a Cecilia Del Re di Firenze Democratica. L’unica assieme a Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) ad aver sollevato le criticità del dossier. L’amministrativista e avvocato Mario Pilade Chiti, sulla base di precedenti giurisprudenziali (tra Consulta, Cassazione e Corte dei Conti), nelle 15 pagine di parere ha rilevato "l’inequivocabile incompatibilità" per "l’amministratore che ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi nell’interesse del comune", ex articolo 63 comma 1, numero 2 del Tuel.
Il terzo binario riguarda la segreteria generale. In capigruppo potrebbe rendere oggi il parere per iscritto. In caso di sancita incompatibilità partirebbe la delibera, pronta per approdare in consiglio comunale poiché chiamato a votarla. Scenario rispetto al quale il Pd fiorentino guarda coi dovuti scongiuri, volendo evitare una conta sanguinosa tra favorevoli e contrari, tra chi salva e chi affossa Giorgetti. L’altro scenario, "più probabile", si sussura nei corridoi di Palazzo Vecchio è il rinvio del pronunciamento della segreteria generale, perché non ancora maturi i tempi tecnici, in attesa del parere prefettizio. Quelli politici, invece, sono già in ebollizione.
Francesco Ingardia