REDAZIONE FIRENZE

Consumo di suolo, Ingegneri Firenze: “Ogni anno in Toscana via l’equivalente di 500 campi da calcio”

La soluzione: “Bisogna investire su recupero di aree abbandonate e rigenerazione urbana. Più spazi pedonali e meno per le auto”

La tramvia a Firenze (Foto New Press Photo)

La tramvia a Firenze (Foto New Press Photo)

Firenze, 29 agosto 2024 – "In Toscana ogni anno si consumano tra i 200 e i 300 ettari di suolo, equivalenti a ben 500 campi da calcio. Ma il suolo è una risorsa non rinnovabile che impiega secoli per formarsi; una volta coperto, scompare in modo irreversibile. Per invertire la rotta è necessario investire sul recupero di aree abbandonate e progetti di rigenerazione urbana”. A lanciare l’allarme è Stefano Corsi, coordinatore della commissione ambiente ed energia dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze.

“In provincia di Firenze – prosegue Corsi – vengono consumati annualmente tra i 40 e 50 ettari, e 3-4 ettari in media ogni anno solo nel territorio comunale di Firenze. I dati regionali e fiorentini sono leggermente migliori, ma sostanzialmente in linea con quelli nazionali. Purtroppo le norme regionali e comunali non bastano a risolvere il problema”.

“Uno degli effetti del consumo di suolo è la nascita delle isole di calore. Sempre dai dati del sistema nazionale della protezione ambientale è evidente come a Firenze la differenza di temperatura tra aree dentro e fuori dall'abitato sia di 6 gradi. Esistono in città delle vere e proprie isole di calore, con temperature che raggiungono i 50 gradi e che spesso si trovano nel centro storico – dice Corsi –. Tutto ciò è legato all’espansione dei centri abitati e al conseguente consumo di suolo e aumento dei problemi ambientali”.

Come contrastare in modo efficace questa pericolosa deriva? 

“E’ necessario – conclude Corsi , – incentivare politiche di recupero delle aree abbandonate, spesso ostacolate da rigide normative, così come riconvertire gli spazi destinati alle auto in aree pedonali, incrementando il verde: questo richiede l'implementazione di un sistema di trasporto pubblico efficiente. Non si tratta solo di diminuire il traffico, ma anche di ridurre il numero di auto che occupano spazi importanti, migliorando così la qualità dell’ambiente urbano”.