PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

"Contavano le pause per il bagno". Rabbia al presidio delle lavoratrici

La vertenza del call center di Mondo Convenienza: sindacati e rsu ancora all’attacco della proprietà. La protesta va avanti dal 24 febbraio. La replica della Cooperativa che ha l’appalto: "Regole sempre rispettate".

La vertenza del call center di Mondo Convenienza: sindacati e rsu ancora all’attacco della proprietà. La protesta va avanti dal 24 febbraio. La replica della Cooperativa che ha l’appalto: "Regole sempre rispettate".

La vertenza del call center di Mondo Convenienza: sindacati e rsu ancora all’attacco della proprietà. La protesta va avanti dal 24 febbraio. La replica della Cooperativa che ha l’appalto: "Regole sempre rispettate".

"Contavano anche le volte che andavano in bagno e c’era da ridire se nell’arco di una giornata capitava più di una volta". E’ amareggiato e al tempo stesso duro nei giudizi Giovanni Vangi (Filcams Cgil) nel commentare il comportamento della proprietà di Mondo Convenienza nei confronti delle addette al call center aziendale. Una trentina in tutto, più due uomini, che ieri mattina erano in sciopero e in presidio di fronte ai cancelli dell’azienda in via Gattinella. Una vicenda che inevitabilmente si lega al periodo complesso che Mondo Convenienza sta vivendo da tempo e che due anni fa era sfociato con la clamorosa ‘occupazione’ di piazza Dante in segno di protesta contro il licenziamento di 25 lavoratori. Oggi la questione è diversa, ma gioco forza, come confermato anche da Elena Aiazzi, responsabile Cgil per la Piana fiorentina, fa parte di tutte le problematiche legate al mondo degli appalti. "Finora – aggiunge Vangi – abbiamo dovuto fare sempre i conti con una gestione pazzesca. Abbiamo le prove che la proprietà ascoltava le telefonate delle addette al call center e addirittura interveniva mentre parlavano. Senza contare i tanti elementi arbitrari messi in campo nella gestione dello smart working". E ancora: "Quello che abbiamo chiesto fino a oggi e che chiediamo anche con questo presidio è il ripristino delle condizioni di normalità". A proposito della polemica sulle pause per il bagno, la Cooperativa Contacta, che gestisce il call center, specifica che "non esistono limitazioni nell’uso dei servizi durante l’orario di lavoro" e che "tutti i lavoratori usufruiscono delle pause previste dalla normativa, ovvero 15 minuti ogni 2 ore di lavoro". Sull’ascolto dei dipendenti invece la cooperativa ha speicifiato di aver effettuato in passato "ascolti ai fini formativi", interrotti "a seguito di un accordo sindacale dal 16 novembre 2020". La protesta va avanti dallo scorso 24 febbraio, quando è stato proclamato lo stato di agitazione, mentre venerdì scorso sono state due le ore di sciopero. "Oltre all’iniziativa sindacale – aggiungono dalla Filcams Cgil –, siamo pronti a valutare di ricorrere anche a vie di altra natura".

"Siamo sorpresi e amareggiati per le proteste in corso a Campi Bisenzio da parte di una minoranza di soci-lavoratori sui 250 complessivi – dicono ancora da Contacta – In 25 anni di attività abbiamo sempre operato nella massima serenità. Ribadiamo la massima disponibilità al dialogo con gli scioperanti ed i rappresentanti sindacali confidando di poter trovare presto un’intesa".

Per le lavoratrici, a cui è arrivato anche un messaggio di solidarietà dell’assessore al lavoro del Comune di Campi, Carla Bonora, ha parlato Pamela Cirri, della rsu aziendale: "E’ davvero difficile lavorare in questo modo, anche perché spesso ci capita di trovarci di fronte a un muro". Anche lei non nasconde la propria amarezza: "Purtroppo ci ignorano, lo riteniamo un fallimento dal punto di vista umano. Per i prossimi due anni abbiamo il contratto come centralino, ma dopo?".