MANUELA PLASTINA
Cronaca

Contratti non rinnovati all’Opera Pia. Altolà del sindacato: "Vergognoso"

Sotto accusa il ricorso al lavoro a tempo gestito da agenzie in modo continuativo e non straordinario

Giulia Tagliaferri, segretaria generale Nidil Cgil Firenze

Giulia Tagliaferri, segretaria generale Nidil Cgil Firenze

"Non abbiamo neanche il diritto di ammalarci: una volta guarite, il nostro posto di lavoro non c’è più". Catia e Brunetta sono due operatrici sociosanitarie, impiegate all’Opera Pia Vanni con contratto di somministrazione, rapporto di lavoro in cui l’impresa richiede a un’agenzia autorizzata un lavoratore per un periodo di tempo specifico. Si tratta di una forma molto utilizzata proprio con figure professionali come gli oss e gli infermieri.

"In molti casi – segnala Giulia Tagliaferri, segretaria generale Nidil Cgil Firenze – si tratta di lavoratrici, anche di origine straniera, che operano per anni anche all’interno dello stesso posto di lavoro con continue proroghe e rinnovi contrattuali, salvo poi vedersi rimandare a casa per malattia o maternità". Così è successo a Catia, che si è dovuta fermare per un intervento alla mano, e Brunetta, bloccata per qualche giorno da una malattia infettiva. "Dopo anni di servizio - denuncia Tagliaferri -, sono rimaste senza lavoro dopo un’assenza per malattia". Un caso che il sindacato definisce "molto grave" e che si avvale di un sistema di contratti "vergognoso: l’utilizzo di lavoro flessibile si traduce in lavoro usa-e-getta sulla base delle mere esigenze dell’azienda utilizzatrice, senza garanzie dei diritti fondamentali".

La rappresentante della Nidil Cgil Firenze si rivolge alle Agenzie per il lavoro: "In un settore che ha avuto un incremento di fatturato del 9% l’anno, per un totale 15 miliardi nel 2022, devono farsi carico dei diritti dei loro dipendenti. Il contratto di somministrazione dovrebbe solo sopperire a situazioni straordinarie, non sostenere i carichi di lavoro ordinari: va rispettata la parità di trattamento tra personale interno e somministrato".

L’Opera Pia conferma che si avvale di agenzie interinali "per sopperire alla carenza di operatori sociosanitari attraverso contratti di somministrazione". Ma sono le stesse agenzie "a selezionare il personale impiegato nella nostra struttura con contratti a termine. Alla loro scadenza, procedono a nuove selezioni in base alla disponibilità del momento". Annuncia anche di aver "già programmato una consistente riduzione del ricorso al lavoro flessibile".