
Per le città d’arte,oggi più che mai, fare fronte comune contro l’invasione incontrollata dei turisti è l’unica via percorribile. Così, nonostante l’imbarazzo per il famoso emendamento salva Venezia sugli affitti brevi, Firenze non ha mai smesso di collaborare con la città lagunare. Il dialogo si è aggiornato anche alla luce della proposta di legge di iniziativa popolare sulla tutela dei centri storici lanciata dal sindaco Dario Nardella e ora il confronto è sulle Smart city control room, che le due città stanno mettendo a punto per cercare di governare al meglio servizi pubblici e flussi turistici.
Così oggi l’assessore all’Innovazione tecnologica, Smart City, urbanistica e Piano gestione Unesco Cecilia Del Re e l’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti sono a Venezia per mettere a confronto i risultati raggiunti. Le due control room hanno impostazioni diverse, ma un obiettivo comune: fornire informazioni ai turisti ai fini di evitare sovraffollamenti nelle aree più famose delle due città d’arte.
"I lavori sulla Smart City control room procedono – hanno detto Del Re e Giorgetti – e stiamo andando avanti con l’incrocio delle banche dati delle partecipate. A Venezia stanno lavorando anche sul tema del controllo dei dati per i flussi turistici, che anche noi vogliamo approfondire. Al momento stiamo completando i lavori per la sede che ospiterà la Smart City Control Room, mentre a settembre partiranno i lavori di allestimento vero e proprio, con la realizzazione degli impianti tecnici, delle finiture, degli arredi e delle attrezzature informatiche".
Oggi a Venezia ci sarà anche il dibattito, organizzato da Confesercenti Venezia, "La gestione dei flussi turistici nelle città d’arte, Venezia e Firenze alla prova della ripartenza post Covid: nuovi strumenti" con la partecipazione di Santino Cannamela, presidente Confesercenti città di Firenze e Federico Campatelli, responsabile Commercio Anci Toscana.
Dopo il decalogo di proposte per il rilancio di Firenze e Venezia, realizzato e reso pubblico dai due comuni durante la pandemia si tratta ora di mettere in campo alcune azioni concrete e mirate. E la novità è che oltre ai due comuni e alla Confesercenri di Firenze e Venezia la collaborazione si allarga anche all’Anci, cioè a tutte le città d’arte italiane. "Superata, non senza danni, la fase del Covid – sostiene Santino Cannamela – dobbiamo superare la prova della ripartenza. E’ urgente intervenire con strumenti di carattere normativo per salvaguardare l’identità delle nostre città d’arte. E dobbiamo farlo in un quadro normativo unitario ed omogeneo".
"I primi mesi del 2022 lasciano intravedere un’ulteriore ripresa del turismo – aggiunge il direttore di Anci Toscana Simone Gheri – e questa deve essere l’occasione per pensare a strumenti normativi nuovi per le nostre città d’arte, per salvaguardare i loro centri storici. Venezia e Firenze stanno aprendo la strada per un’offerta turistica di qualità".
Pa.Fi.