Firenze, 12 novembre 2015 - «Quando papa Francesco nel centro del suo discorso ha pronunciato la frase “La chiesa è semper reformanda” mi son voltata indietro e gli sguardi di alcuni di noi si sono incontrati mentre le nostre bocche si aprivano ad un sorriso». La pastora della Chiesa evangelica battista di Firenze, Anna Maffei, rende bene il soddisfatto stupore che la delegazione ecumenica (invitata insieme ai rappresentanti delle altre fedi religiose presenti in città) ha avuto in uno dei passaggi centrali del discorso di Papa Francesco in duomo, davanti ai vescovi italiani e ai delegati al quinto Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa cattolica in corso a Firenze fino a domani. Già, perchè la frase “Ecclesia reformata semper reformanda” (“La chiesa riformata è sempre da riformare”) rappresenta un concetto centrale della Riforma protestante.
«E’ una bella cosa, è una condivisione importante e non ci dobbiamo spaventare se delle parole nostre vengono assunte da un pontefice cattolico», dice Letizia Tomassone, pastora della Chiesa valdese di Firenze. Tomassone (che stamani interverrà con una sua riflessione spirituale al Convegno ecclesiale) ha apprezzato il discorso di Papa Francesco: «Certamente lui è molto biblico, molto fondato sul testo biblico e questo è bello ed è una caratteristica che fa sì che il suo discorso si rivolga alla gente semplice. Poi devo dire che il termine “umanesimo” nel titolo del convegno poteva far pensare a qualcosa di intellettuale e filosofico, invece per Francesco è l’umanità, la fede incarnata e anche questo mi è piaciuto».
Maffei sottolinea che «Francesco ha predicato Cristo», ponendo l’accento su alcune frasi: «Sentire un papa che dice “La dottrina cristiana non è un sistema chiuso incapace di generare domande, dubbi, interrogativi, ma è viva, sa inquietare, animare. Ha volto non rigido, ha corpo che si muove e si sviluppa, ha carne tenera: si chiama Gesù Cristo”, è musica per le mie orecchie». Positivo anche il commento di Mario Marziale, pastore della Chiesa riformata svizzera: «Quello che predica è molto evangelico, spero che possa continuare con forza ed essere seguito».
Commenti positivi anche al di fuori del mondo cristiano. «Quello del Papa - dice il rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze, Joseph Levi – è stato un discorso molto coraggioso, molto umile. Mi piace il suo partire dalla gente, dal contatto con la sofferenza e i bisogni delle persone per indicare il divino, non partendo dall’alto, ma dal basso».
Per Izzedin Elzir, imam della Comunità islamica fiorentina «è stato un incontro bellissimo, con un discorso ancora più bello. Realmente avremo bisogno, tutte le fedi religiose, di approfondirlo».