Firenze, 2 febbraio 2024 – «Non ci sono parole per commentare la conferenza organizzata per il 24 febbraio nel Salone dei Cinquecento sotto l'egida del Comune di Firenze dal titolo 'Pace e Giustizia in Medio Oriente’. Chi ha organizzato questo convegno nella casa dei fiorentini ha dimenticato che la pace e la giustizia si ottengono appunto andando al fondo delle due parole e del loro significato».
Lo scrive in una nota il console onorario di Israele, Marco Carrai, segnalando, con polemica, le posizioni su Israele dei relatori del convegno. Tra questi, Francesca Albanese, «per la quale Israele è come il drappo rosso per i tori, lei che ha collaborato all'Unwra (l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) a cui noi diamo i soldi per comprare libri da distribuire nelle scuole di Gaza, dove c'è scritto che Israele e gli ebrei devono essere cancellati dalla faccia della terra», la stessa agenzia, prosegue Carrai, «sotto inchiesta perché alcuni membri hanno partecipato al massacro del 7 ottobre».
Fra i relatori anche Ruba Salih «che - sottolinea il console - dichiara che a Gaza è in corso una pulizia etnica. Per lei dare la caccia ai terroristi è pulizia etnica», oppure Mustafa Margouthi «membro del consiglio legislativo palestinese e parente del più noto Marwan Barghuthi, da cui non si è mai dissociato, che sta scontando cinque ergastoli nelle carceri israeliane per attacchi terroristici contro obiettivi civili e militari e che ha pure rifiutato la difesa nel regolare processo svoltosi perché non riconosceva il tribunale giudicante degno di giudicarlo» paragonato da Carrai «alle Brigate Rosse».
E poi «per non farsi rinfacciare di non aver invitato neppure un ebreo, ecco due perle: Sarit Michaeli e Ilan Pappè. Il primo è membro della fondazione Btselem che dichiara Israele un Paese occupante del suo paese», «il secondo è uno scrittore di formazione comunista e antisionista, il cui libro di punta si intitola 'La Pulizia Etnica della Palestina’». «Per il Comune di Firenze - conclude Carrai - aspettiamo che organizzi un convegno dove si parli davvero di pace», «si riconosca che Israele sta combattendo dei terroristi così come l'Italia lo ha fatto nelle missioni internazionali contro l'Isis suscitando nelle stesse persone disprezzo», «si lavori per due Stati liberi e in pace dove Hamas, cioè un'organizzazione terroristica, non sia al controllo dello stesso. Solo così ci sarà pace e giustizia vera. Lì ci troverà il Comune se vorrà parlare seriamente e in modo equilibrato di questo grande tema, che non può essere di parte».