
Per Signorini (Socota) e Giudici (Cotafi) "bisogna rispettare la territorialità"
Alle due cooperative taxi di Firenze, Socota e Cotafi, proprio non sono piaciute le dichiarazioni, rilasciate a La Nazione da ’mister Uber’ Lorenzo Pireddu, che però nella sua intervista ha provato a tendere una mano ai conducenti delle auto bianche affermando che "siamo aperti al dialogo se questo serve ad aumentare e migliorare il servizio di trasporto pubblico e privato a Firenze". La frase che le due coop hanno mal digerito è quella che fa riferimento all’aumento delle licenze per far fronte al gap tra richiesta e offerta. Su questa ipotesi Palazzo Vecchio, che ha aperto un canale di comunicazione con Socota e Cotafi dopo lo sciopero delle scorse settimana, non si esprime. Ma da piazza Signoria si fa capire che per ora l’opzione non è tra le questioni in discussione.
"La situazione che viviamo oggi come tassisti a Firenze è chiara e, purtroppo, inconfutabile – spiega Milko Signorini, presidente Socota (nella foto) – da gennaio ad aprile si registra un calo del 13% nelle chiamate taxi in città e provincia. Non si tratta di un’ipotesi o di una sensazione, ma di dati reali, raccolti giorno per giorno attraverso il nostro centralino e la nostra esperienza diretta su strada". Per il vertice del 4242 "questo 13% non è attribuibile semplicemente a un calo del turismo, il vero motivo è un altro: la concorrenza sleale e ormai dilagante degli Ncc fuori regola, degli abusivi e della presenza sempre più massiccia di Uber a Firenze". Infine, Signorini giudica con positività l’importante colloquio avuto con sindaca, assessori e Polizia municipale: "L’impegno per affrontare e migliorare il servizio e per garantire la legalità del nostro lavoro è stato dichiarato con forza e attenzione".
Su Uber, ancora più tranchant, è Claudio Giudici presidente di Cotafi e Uritaxi: "Il primo aspetto che lascia esterrefatti è la spudoratezza, con cui Uber ammette di violare la normativa. Lo avevo già comunicato al inistero dei Trasporti che Uber avesse una interpretazione tutta sua della normativa e finanche della territorialità. Uber ammette poi che un Ncc che “conclude un servizio a Firenze”, “una volta qui prenda altre corse”. Questo non si può fare. Infine, a Firenze non vi è alcuna carenza di taxi o di altri vettori. Quando una città si attesta prima in Europa per tempi di attesa, col 93,8% degli intervistati che dichiara di avere un servizio entro 6 minuti dalla ricerca, ma di cosa stiamo parlando?".
Antonio Passanese