PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Coppia morta nell’incendio di casa, il lutto: "Avevano già perso il loro Leonardo”

La tragedia accaduta nel territorio comunale di Bagno a Ripoli, a Osteria Nuova

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Firenze, 6 dicembre 2023 – La loro vita era stata dilaniata da un dolore che nessun genitore dovrebbe mai di provare. Umberto Della Nave e Dina Del Lungo avevano perso l’unico figlio, Leonardo (46 anni), circa due anni fa, dopo che un malore fatale lo ha colpito mentre era in sella alla sua moto su un sentiero in un bosco.

Laureato in ingegneria, Leonardo era conosciutissimo nella frazione e nei paesi vicini. Gestiva da alcuni anni l’attività in via Roma aperta dal nonno a meta degli anni ’90, e portata avanti dal padre Umberto, dopo che era andato in pensione. Umberto aveva lavorato per tanto tempo alla fabbrica Behringer di Incisa, per poi dedicarsi al negozio di famiglia, che si trovava proprio al piano terra della casa andata in fiamme ieri.

Vendeva sementi e attrezzatura per l’agricoltura, era un negozio storico, un’istituzione nella piccola frazione di Bagno a Ripoli. "Era il negozio di nostro padre, un pezzo della nostra vita – spiega il fratello Mario Della Nave –, e Umberto prima e Leonardo poi mandavano avanti la tradizione di famiglia. Siamo sconvolti da quello che è successo, non riusciamo ancora a crederci".

I due, racconta chi li conosceva, dalla morte del figlio non si erano mai ripresi. Gli acciacchi, e la solitudine in cui erano stati catapultati, li aveva convinti a fare affidamento sulla nipote, in veste di badante. "Li aiutava in tutto – spiega l’amica delle coppia Anna Sarti –, avevano due piani di casa, e salire le scale era diventato molto difficoltoso. Avevano comparto le poltrone elettriche poche settimane fa, vivendo soprattutto i locali al pian terreno che purtroppo sono andati a fuoco".

Umberto, oltre a Mario, lascia anche una sorella Franca, prima ’sindaca’ del comune Figline, in carica negli anni ’80 del novecento. Dina, invece, era figlia unica. Entrambe le famiglie erano fiorentine, vissute in quella frazione di Bagno a Ripoli ora sconvolta dalla tragedia.

«Quando venivano i miei nipoti – racconta singhiozzante l’amico storico Valerio Androsoni –, andavano sempre a giocare con Umberto, era un bravo uomo. Doveva fare dei piccoli interventi di chirurgia e alle 16, poco prima che scoppiasse l’incendio, gli ho fatto una battuta, dicendo che dopo sarebbe stato sicuramente più bello. Se ci ripenso mi viene da piangere, perché adesso non c’è più".

Il bandone del negozio adesso è inquinato da una nuvola nera: una lingua di fumo ha oltrepassato porte e finestre, lasciando un segno indelebile. Il timbro funereo di una tragedia che, più di altre, sembra un accanimento del destino contro una famiglia che aveva già scontato la sua dose di dolore. "La morte di Leonardo ha sconvolto tutti – spiega il fratello Mario –, siamo sempre stati molto uniti come famiglia. Volevo bene a mio fratello, e mi mancherà davvero tanto".

P.M.