Firenze, 25 marzo 2020 - Per ora solo una decina di medici specialisti tra quelli andati in pensione negli ultimi tre anni in Toscana ha risposto all'appello della Regione per tornare a lavorare mettendo a disposizione esperienza e professionalità adesso, in piena emergenza Coronavirus, e aiutando chi è in prima fila sul fronte sanitario.
Si cercano in particolar modo almeno 90 specialisti (anestesisti, rianimatori, infettivologi, medici dell'emergenza urgenza, pneumologi): sono loro con le loro conoscenze acquisite in tanti anni a poter dare una mano ai colleghi in servizio. "Abbiamo bisogno di voi - rilancia così l'assessore Stefania Saccardi l'appello di ieri del presidente della Regione Enrico Rossi - della vostra professionalità, della vostra esperienza, del vostro occhio clinico e della vostra confidenza con le macchine. Solo arrivando a 90 unità di rientro potremo dirci tranquilli di fronte a un possibile picco di casi in Toscana con massima occupazione di posti letto in terapia intensiva. Contemporaneamente si cercano e si invitano a rientrare in servizio anche infermieri delle stesse aree specialistiche dei medici. Venite a darci una mano, tutti siete fondamentali, insieme possiamo farcela".
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ieri aveva rivolto un appello a tutti gli operatori della sanità toscana in pensione, che hanno lavorato direttamente o in convenzione con la sanità pubblica, a tornare in servizio "perché la Toscana ha bisogno di tutta la vostra esperienza e capacità di lavoro".
Possono essere riassunti tutti coloro che danno disponibilità a rientrare in servizio attraverso contratti libero professionali di sei mesi, rinnovabili, e con un compenso pari all'incirca a quello che ciascuno percepiva prima di andare in pensione. I pensionati possono telefonare agli uffici del personale delle rispettive Asl di riferimento per fornire i propri dati e la propria disponibilità a tornare temporaneamente al lavoro. Burocrazia azzerata e in campo velocemente. Intanto la Toscana sta cercando di aumentare giorno dopo giorno il numero di tamponi.
I sei laboratori in attività, pubblici e privati, dovrebbero portare la quota a 4000 al massimo all'inizio della prossima settimana. Il picco toscano è atteso per sabato 28 marzo. "I dati di questi giorni - spiega l'assessore Saccardi - ci dicono che siamo tutto sommato stabili, in una crescita 'controllata'. La Toscana è pronta con i letti di terapia intensiva perché al numero di 440 se ne sono aggiunti 280 anche se l'occupazione dei letti sta salendo". La Regione proprio per migliorare l'organizzazione e monitorare la dinamica delle terapie intensive ha nominato tre coordinatori che devono costantemente tenersi in contatto per mettere in sinergia le disponibilità dei posti letto.