LUIGI CAROPPO
Cronaca

Coronavirus, la Cina aiuta la Toscana: "Arrivano due milioni di mascherine"

Parla Francesco Xia, presidente onorario dell'Unione giovani italocinesi

Il messaggio della comunità italo-cinese per i medici: lo striscione è comparso a Firenze

Il messaggio della comunità italo-cinese per i medici: lo striscione è comparso a Firenze

Firenze, 12 marzo 2020 - Le comunità cinesi in Toscana hanno chiesto al governo di Pechino  aiuti concreti: due milioni di mascherine, duecentomila tute, quindicimila occhiali, due milioni di guanti, diecimila visiere. Da donare alla Regione Toscana, agli ospedali toscani e alle associazioni di volontariato che prestano servizio di soccorso (Misericordie e Pubbliche assistenze).

"Aspettiamo la maxi fornitura per le prossime settimane - sottolinea Francesco Xia, presidente onorario  dell'Unione giovani italocinesi -  la nostra mobilitazione è continua per dare una mano al territorio". Ieri sera Francesco con l'amico Massimiliano sono andati davanti all'ospedale di Santa Maria Nuova ed hanno attaccato uno striscione con scritto: "Medici e infermieri, eroi moderni, grazie di cuore".  

"Spesso noi migranti e figli di migranti ci sentiamo figli di un Dio minore, non cittadini in patria  e non cittadini all'estero. La nostra grande speranza è  che questo periodo di difficoltà per un virus bastardo che sta colpendo la nostra salute, ma anche la nostra vita sociale e le nostre abitudini passi il prima possibile. E poi insieme saremo più forti", sottolinea Francesco Xia.

La comunità cinese in Toscana è stata in contatto con il governo di Pechino, ma anche con Wuhan e proprio dall'esperienza della regione che sta combattendo e vincendo il contagio bisogna prendere esempio: "Bisogna fare come a Wuhan, anche in Italia. Lo abbiamo detto da settimane anche alle istituzioni toscane. Rigore, fermezza, massima attenzione. Solo così potremo arginare il contagio nel nostro territorio. E' vero, bisogna cambiare stile e modelli di vita, stare a casa, ma da questa esperienza ne usciremo tutti più forti" dicono i giovani dell'Ugic. Nessun cinese in Toscana (80mila) contagiato: sono stati proprio loro i primi a mobilitarsi per prevenzione e autoquarantene volontarie. Il caso Prato, dove sono registrati all'anagrafe oltre 25mila cinesi,  lo dimostra.

"E confidiamo che alla fine di tutto questo cadano definitivamente anche i pregiudizi verso la comunità cinese, verso tutti coloro, cinesi che amano la Toscana, rispettano le leggi e vogliono vivere insieme ai fiorentini, pratesi e in questa splen dida terra".