Firenze, 1 marzo 2020 - Ieri mattina i turisti si contavano sulle dita di una mano. Firenze, una città desolata: alberghi e ristoranti vuoti, chiusi ‘per ferie’ molti negozi di cinesi e pakistani, anche nella centralissima via Cavour, stesso cartello per un ristorante in San Lorenzo. Intanto hanno iniziato a chiudere per un paio di settimane anche alcuni alberghi. Secondo quanto ha affermato ieri il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, a margine della conferenza stampa di Forza Italia sulle proposte per sostenere le imprese, sono sette gli hotel a quattro e cinque stelle che hanno messo in ferie i dipendenti e chiuso in attesa di tempi migliori. Due li abbiamo individuati. Sono il Continentale, che ha sospeso le prenotazioni da qualche giorno, e il Gallery, che da domani e fino al 15 marzo chiuderà i battenti.
Resteranno invece aperti e presso di loro saranno dirottate eventuali prenotazioni che dovessero arrivare in questi giorni, gli altri due alberghi di Ferragamo, l’Hotel Lungarno e il Portrait. Da lunedì iniziativa simile sarà messa in campo dal gruppo Why the Best della famiglia Fratini, che a Firenze conta diverse strutture e che, per contenere i costi, ospiterà i turisti solo in alcuni hotel. "Il panico-virus ha provocato un disastro di dimensioni enormi. Un danno che purtroppo non riusciremo a recuperare" dice Bechi. "Le strutture sono vuote, febbraio e marzo sono andati ormai, e probabilmente anche aprile. Inizialmente si è registrato l’80% delle disdette. Ora le prenotazioni sono totalmente cancellate".
A peggiorare la situazione il fatto che gli Stati Uniti sconsigliano i viaggi non necessari verso l’Italia. I wedding planner stanno organizzando i matrimoni non più in Italia, ma in Australia e Africa. "Sarà la più grande crisi mai registrata" rincara la dose Giancarlo Carniani, presidente della sezione albergatori di Confindustria Firenze. "Sarà una crisi – prosegue Carniani – che assomiglierà più a quello che ha passato l’Egitto. L’editto fatto ieri dagli Usa avrà conseguenze devastanti".
L’autonomia di sopravvivenza per gli alberghi, sottolinea, è 2 mesi. Intanto serve mettere in campo tutte le misure necessarie. "Le imprese sono in ginocchio: alle otto di sera, anche nel fine settimana – dice Stefano Guerri, vicedirettore di Confcommercio Firenze – sono vuoti. Si registra il 60-70% di presenze in meno e questo è avvenuto tutto in pochissimo tempo. Non siamo la peste d’Europa".
Confesercenti Toscana lancia un messaggio ai cittadini perché superino la paura e "guardino oltre, insieme", perché anche ora "si può andare al bar, al ristorante o in pizzeria, si può fare la spesa al mercato o nel negozio di fiducia, si può prenotare una vacanza, si può provare un capo d’abbigliamento". E intanto da un gruppo di strutture ricettive, alberghi, ristoranti e pubblici esercizi ( Hotel Villa Liberty Hotel Andrea Hotel il Poeta Dante Hotel Paola Hotel Etrusca Palazzo Gentile Residenza D’Epoca San Jacopo Affittacamere Serena Relais il Campanile Hotel Villani Gelateria Sofia in via Porsanta Maria) arriva la "richiesta immediata di incontro con le Istituzioni".
"Non sappiamo come affrontare i problemi. – si legge – Crediamo sia urgente che i nostri amministratori si diano da fare per far si che non si verifichi un tracollo irreversibile". E ancora: "Caro Nardella, caro Comune, siamo convinti che un vostro repentino e forte intervento possa far sì che vi sia una sospensione dei termini per i pagamenti dei canoni di locazione, delle utenze, di tutto quanto ciò che costituisce il costo ineludibile per la sopravvivenza delle attività. Agevolazioni per ottenere finanziamenti attraverso la costituzione di un fondo di garanzia a sostegno delle imprese turistiche fiorentine".
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