Firenze, 25 marzo 2020 - L’input che arriva dal governatore toscano Enrico Rossi è quello di fare più tamponi: almeno 3.500 al giorno, in tutta la regione, già da questa settimana, per poi salire a 5.000. In linea con la sollecitazione dei giorni scorsi giunta dall’Organizzazione mondiale della sanità, poi ribadita dal consulente scientifico del governo Walter Ricciardi. Il problema è che mancano i reagenti per l’analisi molecolare dei tamponi, motivo per cui Rossi già ieri ha bussato con forza alla porta della stanza dei vertici della protezione civile nazionale.
L’Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia e Empoli), tuttavia, grazie al convenzionamento con il privato accreditato Synlab di Calenzano, potrebbe aggirare il problema, arrivando nel giro dei prossimi giorni a effettuare 2.400 tamponi al giorno.
Synlab, infatti, è in grado di offrire l’analisi molecolare ma anche i tamponi: fino al 2.000 al giorno. Una potenza di fuoco, tra i più grandi gruppi di diagnostica medica in Europa (con oltre un milione di prestazioni e test di laboratorio al giorno), che ne ha in dotazione addirittura 100mila: un tesoro che può rappresentare una svolta nella diagnostica. La direzione sanitaria di laboratorio a Synlab è affidata al professor Gian Luigi Taddei, ex direttore dell’Anatomia patologica di Careggi; la direzione di laboratorio è guidata dal dottor Massimo Quercioli, responsabile dell’Area di Microbiologia è la dottoressa Patrizia Pecile
. Ma prima del convenzionamento la metodica di laboratorio per le analisi molecolari dei tamponi è stata verificata dal prof Gian Maria Rossolini, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Careggi.
La filosofia della Asl è allargare il numero dei tamponi per cerchi concentrici, prima smaltendo le necessità degli ospedali e poi rispondendo alle richieste del territorio in base alle segnalazioni dei medici di famiglia, facendoli a domicilio. Grazie al supporto della Croce Rossa che affianca il lavoro degli assistenti sanitari nella verifica a domicilio delle condizioni sanitarie dei pazienti positivi in isolamento. Poi, dalle prossime settimane, il servizio sarà ulteriormente potenziato con il ’drive through’, il cosiddetto drive-in, il sistema sperimentato con successo dalla Corea del Sud, fino a qualche settimana fa il maggiore focolaio di coronavirus dopo la Cina.
Uno dei perni della battaglia coreana alla diffusione del Covid19 è stata proprio l’elevatissima mole di tamponi effettuati. Sono arrivati a superare la soglioa dei 300mila, grazie anche all’utilizzo della tecnica del ‘drive-through’, con un’organizzazione di strutture sanitarie ’volanti’, allestite, per esempio, nei parcheggi degli ospedali, in grado di effettuare i test direttamente nelle auto delle persone. Una tecnica utilizzata anche in Australia, in alcune città Usa (come Cleveland) che ora viene sperimentata anche in Italia e in Toscana. La prima a partire è stata l’Asl Toscana sud est: da lunedì scorso si effettua il tampone con queste modalità a Grosseto, da ieri a Arezzo, Valtiberina e Chianciano e da oggi a Siena, poi da domani nel Valdarno. Semprer alle persone segnalate dal servizio di Igiene pubblica e non a tappeto. Il drive-thru offre il vantaggio di poter effettuare il test in modo rapido e sicuro per gli operatori: abbassando il finestrino, senza scendere dall’auto, la media del tempo richiesto è di circa cinque minuti per ogni tampone, 12 all’ora. Eseguire i tamponi anche alle persone con pochi sintomi è il miglior metodo per interrompere la catena di trasmissione del virus, isolando le persone positive da contesto familiare che, al momento, dopo le misure più restrittive di contenimento, risulta essere il luogo dove si verifica il maggior numero dei contagi.
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