Firenze, 21 febbraio 2020 - "Un esposto contro Enrico Rossi". Non si placano le polemiche sulle misure preventive contro il coronavirus in Toscana. Abbiamo dato conto nelle scorse ore del botta e risposta tra il virologo Roberto Burioni e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. La Toscana ha una quota importante di cittadini cinesi tornati dalla madrepatria in Italia dopo il Capodanno.
E il virologo ha suggerito a più riprese la quarantena per chi arriva. (RILEGGI LA POLEMICA). A stretto giro di social network la risposta di Enrico Rossi, assicurando che la Toscana sta prendendo tutte le misure necessarie. "C’è un emerito professor Burioni che, senza essere adeguatamente informato, sui social attacca la sanità toscana su un tema delicato come il coronavirus", ha scritto il presidente Rossi. E le polemiche, con i casi confermati in Lombardia, primi casi sul suolo italiano, non accennano a diminuire.
La Regione: "Al lavoro per la sorveglianza"
La Regione Toscana ha comunicato che in merito alla possibile diffusione del coronavirus "le strutture della sanità toscana sono a lavoro per adeguare il sistema di sorveglianza attiva già operante alla luce della nuova circolare ministeriale". "Nelle prossime ore seguirà una dettagliata comunicazione", si precisa dalla Giunta regionale.
Scontro Salvini-Rossi
Tra chi invoca la quarantena obbligatoria e non quella volontaria e chi difende l'operato della Regione, spunta il leader della Lega Matteo Salvini.
«Presentiamo un esposto denuncia contro il presidente Rossi, che non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei cittadini toscani, e accusa chi lo critica, scienziati e medici compresi, di essere un 'fascioleghista'», sono le parole di Matteo Salvini parlando di Rossi. L'esposto è stato annunciato da Salvini ed è nato da un'iniziativa degli eletti toscani della Lega. Che parlano di "comportamenti omissivi" nel predisporre le misure anti-coronavirus da parte dello stesso presidente Rossi e dell'assessore alla Salute Stefania Saccardi.
"Due pesi e due misure"
"Riteniamo doveroso - affermano nella nota tutti i parlamentari ed i consiglieri regionali della Lega eletti in Toscana - che nell'affrontare la delicata tematica relativa al coronavirus non si debbano usare due pesi e due misure (il caso dell'italiano contagiato a Lodi, testimonia ulteriormente il potenziale rischio in essere anche per il nostro Paese). Ci riferiamo al fatto - proseguono gli esponenti leghisti - che, mentre nostri connazionali sono stati sottoposti ad una giusta quarantena al Centro sportivo militare della Cecchignola, alle porte di Roma, in Toscana, alcune migliaia di cinesi di ritorno dal loro Capodanno sono solo invitati e non obbligati a presentarsi presso un ambulatorio ubicato nella zona industriale di Firenze, messo in piedi in fretta e furia, tra il giusto sconcerto di chi lavora nei paraggi".
La nota è firmata dai senatori Tiziana Nisini, Rosellina Sbrana e Manuel Vescovi, dall'europarlamentare Susanna Ceccardi, dai deputati Simone Billi, Claudio Borghi, Donatella Legnaioli, Mario Lolini, Guglielmo Picchi, Manfredi Potenti e Edoardo Ziello, e dai consiglieri regionali Elisa Montemagni, Jacopo Alberti, Marco Casucci, Luciana Bartolini e Roberto Biasci.
I medici: "Sì quarantena se necessario"
E la Federazione Toscana degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Ftom), chiede "alla stessa Autorità Regionale, nell'interesse dell'intera collettività, di prevedere anche il ricorso a provvedimenti di quarantena laddove, ne ricorra la necessità, al fine di contenere la diffusione di un virus che può colpire chiunque". Lo si legge in una nota.
La Ftom chiede anche «attenzione nei riguardi degli operatori sanitari, primi fra tutti i medici, ricordando anche che tra le prime vittime ci sono proprio i medici. Nel contempo, la Federazione esprime il proprio pubblico e non formale ringraziamento per tutti i medici toscani che, negli aeroporti come nei presidi ospedalieri e sul territorio, quotidianamente si impegnano portando il proprio contributo, onorando nel migliore dei modi il Codice di deontologia medica».
Alberti: "Quarantena volontaria non sufficiente"
"Alla luce dei casi della Lombardia, e del sopralluogo fatto questa mattina all'ambulatorio dell'Osmannoro dedicato ai controlli per chi accusa sintomi del coronavirus, chiedo alla Regione Toscana di ripensare seriamente alle misure che sta mettendo in atto su chi torna dalla Cina. La quarantena volontaria a casa non è sufficiente, lo ribadisco, come lo hanno ribadito stamani due importati medici, il dottor Burioni e il dottor Ricciardi dell'Oms. Ora voglio vedere se Rossi avrà il coraggio di dare del fascio leghista anche a un esponete dell'Oms, che ha parlato di 'rivedere la decisione della Toscana' parlando proprio di quarantena". Lo afferma il consigliere regionale Jacopo Alberti (Lega).
Giani:"Meglio eccedere in prevenzione"
«I fatti di Codogno e le parole del ministro Speranza richiedono attenzione e senso di responsabilità. Ritengo che per chi è stato in Cina e per chi anche indirettamente ha vissuto passaggi che lo vedono transitato da altri luoghi, ma provenendo dalla Cina, impongono la sostanziale quarantena». Lo afferma Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana e candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione. «Dobbiamo essere molto attenti - aggiunge - perché è meglio eccedere sul piano della prevenzione anziché dovercene dopo pentire»
Bonafé: "Da Salvini solito scaiacallaggio"
«Serve senso di responsabilità. Invece anche stavolta c'è lo sciacallaggio di Salvini». Così l'on. Simona Bonafè segretaria del Pd della Toscana. «A noi - aggiunge - interessa che siano messe in campo tutte le misure necessarie e previste dal protocollo nazionale per garantire la salute dei toscani ed evitare rischi di contagio. Siamo di fronte a un problema importante per cui serve senso di responsabilità e non strumentalizzazione da parte delle forze politiche».
Fratelli d'Italia: "A Prato quarantena obbligatoria per chi rientra dalla Cina"
A Prato firmata dal capogruppo di Fratelli d'Italia Claudio Belgiorno la mozione in cui si richiede al sindaco di Prato, di emettere un’ordinanza urgente per disporre la quarantena obbligatoria su tutto il territorio pratese per tutti coloro che rientrano dalla Cina. Si chiede anche di individuare e predisporre urgentemente sul modello Cella cechignola a Roma, una struttura in Toscana che possa contenere e monitorare quanti dovranno entrare in quarantena “controllata” obbligatoria.
Silli (Cambiamo): "La salute non si tutela col buonismo"
"Il presidente della Regione Toscana e i sindaci di Firenze e Prato hanno il dovere di un ripensamento rispetto alla posizione scellerata e incosciente assunta sulla quarantena". Lo dichiara il deputato di Cambiamo! Giorgio Silli, che aggiunge: "Se le istituzioni toscane hanno a cuore la salute dei cittadini, allora per l'amore di Dio tornino sui loro passi. L'ordine pubblico e la tutela della collettività non si garantiscono con il buonismo, ma con iniziative serie e responsabili".
Richetti (Azione): "Rossi, che leggerezza"
«Penso che il presidente della Regione Toscana abbia commesso una leggerezza perché ci sono protocolli che tutti stanno rispettando, che prevedono attenzione a chi proviene da Paesi a rischio. Non si chiedeva di isolare nessuno ma semplicemente prima di introdurre nella comunità una persona da zona a rischio far passare un tempo che mette in garanzia il non essere stato sottoposto a contagio». Parole del senatore di Azione, Matteo Richetti. «Enrico Rossi ha fatto confusione fra il tranquillizzare la popolazione ed il rischio di sottovalutare che stiamo correndo».