BARBARA BERTI
Cronaca

Corridoio Vasariano, passeggiata nella Storia

Firenze: da oggi riapre la galleria che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. Fu realizzata nel 1565. E chiusa per restauri dal 2016

Una nudità che trasuda secoli di storia e che rimette al centro l’uomo. È il nuovo corso del Corridoio Vasariano, da oggi di nuovo visitabile al grande pubblico, dopo otto anni di chiusura per consentirne l’adeguamento alle norme di sicurezza. "Questa nudità rinascimentale ha una sua potenza molto particolare, che abbiamo scoperto noi stessi nell’ultima fase dei restauri, e credo sia un’opportunità scoprirlo vuoto per una prima fase, così come lo conobbero e lo attraversarono i primi Medici" dice il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde durante l’inaugurazione ufficiale. "Ovviamente seguirà un progetto di allestimento al quale stiamo lavorando e che presenteremo a tempo debito" aggiunge il direttore camminando per quello che il ministro della cultura Alessandro Giuli – assente per altri impegni istituzionali – definisce "un capolavoro nel capolavoro".

Per il momento, quindi, il Corridoio non ospita opere d’arte del patrimonio delle Gallerie degli Uffizi, ponendosi come un semplice tunnel aereo. Proprio come era in origine: un passaggio segreto e protetto che da Palazzo Pitti, residenza privata dei Granduchi de’ Medici, arrivava alla sede del governo cittadino, ovvero Palazzo Vecchio. L’opera progettata da Giorgio Vasari e realizzata in appena cinque mesi nel 1565 in occasione del matrimonio di Francesco I, figlio di Cosimo I, con Giovanna d’Austria, è lunga poco meno di un chilometro, 750 metri per la precisione. Una passeggiata di pochi minuti che, però, passo dopo passo, accompagna il visitatore in un percorso tra le pareti di una delle costruzioni più emblematiche di Firenze e rapisce per la bellezza che si può ammirare dalle tante finestre che si affacciano sulla città. Il passaggio, infatti sorpassa le vie, costeggia l’Arno e lo attraversa, entra nei palazzi, gira intorno alla Torre de’ Mannelli, si affaccia nella Chiesa di Santa Felicita, in un susseguirsi di scorci panoramici sulla Culla del Rinascimento.

Sia il complesso degli Uffizi sia il Corridoio si inquadravano nel progetto più ampio di risanamento del quartiere, povero e malfamato (e per questo detto al tempo “di baldracca“) che si estendeva fra Palazzo Vecchio e l’Arno. Pur concepito come spazio destinato alle magistrature di governo, il palazzo degli Uffizi già si apprestava a divenire museo, anzi prototipo per tutti i musei a venire, e palazzo Pitti, acquisito con i denari portati in dote da Eleonora di Toledo, giovane sposa di Cosimo I, ampliato e dotato di grande giardino, si preparava a diventare reggia medicea. Il simbolo della ’grandeur medicea’ nel corso degli anni ha assunto anche altri significati. "Quello di libertà: i partigiani arrivarono dall’Oltrarno e passarono dal Corridoio per liberare Firenze l’11 agosto 1944" ricorda il governatore della Toscana, Eugenio Giani.

Il nuovo Vasariano è accessabile ai disabili grazie a un sistema integrato di rampe, pedane e ascensori che consente di superare agevolmente ogni dislivello. Il progetto di consolidamento e recupero è stato realizzato da Uffizi e Soprintendenza e presentato nel febbraio 2019 dopo 18 mesi di studi, ricerche e indagini che hanno coinvolto decine di specialisti. I lavori, per circa 10 milioni di euro – ai quali vanno aggiunto un milione di dollari donato nel 2023 dall’imprenditore statunitense Skip Avansino – sono partiti nel 2022.