
Sciopero davanti alla sede di via Baldanzese. Le richieste: "Siamo qui per avere un livello uguale ad altri autisti sulla trasferta"
Altissima, del 90% secondo i sindacati, l’adesione al presidio che, ieri mattina, si è svolto davanti alla sede di Calenzano di Amazon, in via Baldanzese, nell’ambito dello sciopero nazionale dei driver della filiera dell’azienda indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Quattro in particolare le richieste avanzate: la riduzione dell’orario e dei carichi di lavoro, un aumento significativo della trasferta, più sicurezza con la chiusura del servizio in caso di allerta meteo rossa, stabilizzazioni dei lavoratori con contratto a tempo determinato.
Richieste ribadite anche ieri dai partecipanti alla manifestazione a Calenzano: "Il tavolo – dice Marco Sarlo, Uiltrasporti – è saltato perché le rivendicazioni non sono state interamente accolte dalla controparte. Per quanto riguarda la riduzione dell’orario noi chiediamo che vada di pari passo con la riduzione dei carichi di lavoro, soprattutto in alcuni periodi dell’anno. Una volta che troveremo la quadra sulle nostre richieste il tavolo potrà riprendere". E proprio sulla riduzione dell’orario di lavoro ma anche sulla necessità di avere una trasferta più cospicua dal punto di vista economico punta Serena Viscusi così come Daniele Viola che introduce, però, anche il tema, non da poco, della sicurezza: "Siamo qui - racconta - per avere un livello uguale ad altri corrieri sulla trasferta anche perché, con l’aumento delle bollette e del costo della vita, abbiamo bisogno di un salario più alto. Inoltre, ci siamo trovati a lavorare nell’ultima allerta meteo qui e abbiamo operato con grande difficoltà, sia dal punto di vista fisico che psicologico. In questi casi chiediamo che il lavoro sia sospeso".
Anche Stefano Gorelli Filt Cgil chiede un cambio di rotta: "E’ importante - spiega – omogeneizzare il dato delle trasferte con altri soggetti del settore ma anche stabilizzare i dipendenti perché la precarietà è alta. Il tema legato alla sicurezza in caso di allerta meteo, visti gli ultimi eventi, è poi fondamentale. Chiediamo anche la riduzione dei carichi lavoro, la media di pochi minuti per ogni consegna sta diventando insostenibile".
Intanto sullo sciopero e sui presidi di ieri, a livello nazionale, arriva anche la posizione di Amazon: "Collaboriamo – si legge in una nota - con decine di fornitori di servizi di consegna che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti. L’attenzione di Amazon in materia di sicurezza rappresenta una costante. Nell’eventualità di un’allerta meteo, monitoriamo attentamente la situazione e seguiamo le indicazioni delle autorità locali e provinciali per garantire alle persone di operare in sicurezza nell’effettuazione del servizio di consegna per i nostri clienti. In merito allo sciopero confidiamo che le trattative per l’accordo di secondo livello tra le aziende fornitrici di servizi di consegna, l’associazione datoriale che le rappresenta e le organizzazioni sindacali possano riprendere e giungere a un esito positivo".
Sandra Nistri