Cronaca

Corso Italia, pazienza esaurita Nuovo corteo e vigilanza privata

A settembre indetta una nuova manifestazione: i residenti chiedono telecamere e un presidio di polizia. Ma nella zona dell’ex teatro comunale sono pronti anche a tassarsi per assumere guardie giurate

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Dopo la rapina dell’altra notte ai due fidanzati, derubati mentre chiacchieravano in macchina sotto casa, in corso Italia, e le mancate risposte da parte dell’amministrazione, ci sarà un’altra manifestazione dei residenti della zona dell’ex teatro comunale, riuniti nel comitato presieduto dall’avvocato Maria Cristina Paoli.

L’appuntamento è per mercoledì 14 settembre alle 21. I residenti chiedono da mesi una telecamera alla Torre del Serpe e una in via Solferino. Oltre a un presidio di forze dell’ordine alla fermata di Porta al Prato della tramvia e alla passerella di piazzale Vittorio Veneto, corridoio che avvicina uno dei quartiere residenziali più quotati della città - anche dal punto di vista catastale - al parco delle Cascine e alle sue mille problematiche. Ma finora non sono stati accontentati.

La manifestazione annunciata a settembre farà seguito a quella dello scorso febbraio, passeggiata in cui i cittadini vollero manifestare il proprio dissenso per la microcriminalità dilagante nella zona.

Furti - con danni - sulle auto in sosta e intrusioni, sempre per rubare, nei garage, spaccio in particolare nelle zone limitrofe alla fermata della tramvia, teatro anche di incontri e scontri per il controllo del territorio: questa, un’estrema sintesi dei mali più fastidiosi, e pericolosi, di questo rettangolo di città con vista sul centro, ma anche sui binari del tram e sul parco delle Cascine.

Una situazione bollente e una pazienza sempre più vicina all’esaurimento, nei residenti. Tanto che stanno pensando ad iniziative clamorose per smuovere la situazione.

Oltre alla partenza del servizio di controllo di vicinato, coordinato dalla polizia municipale e previsto anch’esso per il prossimo mese di settembre, i cittadini pensano anche a riunirsi in un’associazione e stiuplare un contratto con una vigilanza privata. Sono pronti ad autotassarsi, insomma, pur di recuperare la vivibilità e la tranquillità perduta.

Da mesi, i residenti fanno la funzione di sentinelle del loro quartiere tramite una chat, dove finiscono video, foto, segnalazioni. Anche sfoghi per una situazione che sembra peggiorare di giorno in giorno.

Da ambita zona di lusso - certificata dalle profumate tasse sulla proprietà delle case che ogni residente paga -, le evoluzioni cittadine hanno finito per ridefinire, in peggio, le caratteristiche di un rione che tra studi, uffici, e hotel (anche prestigiosissimi) ha anche molti residenti. All’inizio, fu la preoccupazione per il destino dell’ex teatro comunale a far mettere insieme i cittadini, preoccupati prima dell’amianto da bonificare, poi per la carcassa della struttura che oggi si appresta un diventare un nuovo complesso residenziale. Contemporaneamente l’arrivo della tramvia, poi la metamorfosi del parco, hanno reso la zona di corso Italia una sorta di frontiera, esposta forse più di altre realtà cittadine, al degrado e al problema della sicurezza.

Nei mesi è stata una escalation: dalla guerra fra bande in epoca di lockdown (un combattimento anch’esso documentato dalle finestre dei residenti), poi un altro regolamento di conti a fine maggio scorso (pure quello filmato e denunciato dai cittadini), infine la rapina ai fidanzati dell’altra notte. Senza dimenticare le decine di parabrezza infranti alle macchine parcheggiate.