Il Consiglio di presidenza della Corte dei Conti dovrà provvedere di nuovo all’assegnazione dei posti di consigliere delegato presso gli uffici della sezione centrale del controllo di legittimità sugli atti del governo e delle amministrazioni dello Stato. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha accolto un ricorso proposto dal magistrato contabile fiorentino, Nicola Bontempo – assistito dagli avvocati Riccardo Tagliaferri e Antonio Voce –, anch’egli concorrente alla procedura contestata.
In particolare, in contestazione c’era la designazione del consigliere Maria Luisa Romano per l’ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero della Giustizia e del ministero degli Esteri, nonché la designazione del consigliere Laura Cafasso all’ufficio di controllo sugli atti del ministero delle Imprese e del Made in Italy, del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del ministero del Turismo.
Nel caso in esame, ad avviso del Tar il Consiglio di Presidenza "ha seguito un diverso iter procedurale", non apparendo "legittima una votazione a scrutinio segreto nell’ipotesi in cui la deliberazione non sia preceduta da un’argomentata proposta, ovvero qualora la singola manifestazione di volontà mantenga una propria autonomia necessitando, pertanto, un’espressa motivazione".