di Sandra Nistri
In testa un maxi striscione su fondo verde con un "Basta aeroporti" e "Si al parco della Piana" a caratteri cubitali e subito dietro i sindaci del fronte del no con tanto di fascia tricolore. Oltre 600 manifestanti, ieri pomeriggio alle 15 con una temperatura quasi agostana, sono partiti dalle Piagge per protestare contro il masterplan aeroportuale che prevede l’ampliamento dello scalo di Peretola e la nuova pista.
Il corteo, dopo avere attraversato Brozzi, Quaracchi e Peretola ha raggiunto l’area esterna dell’aeroporto fiorentino oltre due ore e mezzo più tardi dopo avere accolto altre persone lungo la strada, per un migliaio di persone circa alla fine.
A sostenere il lunghissimo elenco di comitati ed associazioni promotori dell’iniziativa i primi cittadini di Carmignano Edoardo Prestanti per l’area pratese e, per la Piana, Lorenzo Falchi di Sesto Fiorentino, Riccardo Prestini di Calenzano (esponente fra l’altro del Partito democratico) e Andrea Tagliaferri di Campi Bisenzio. Tutti più che mai convinti che il Parco della Piana debba essere il vero elemento ordinatore dello sviluppo urbanistico e che la scelta del potenziamento dell’aeroporto sia profondamente sbagliata ma anche convinti che il progetto non si concretizzerà nonostante l’annuncio di Toscana Aeroporti dei cantieri già in attività nella primavera-estate 2024: "Sono 12 anni che annunciano l’avvio dei lavori nella primavera successiva – ha chiosato Falchi – finora non sono mai partiti e qualcosa mi fa pensare che anche stavolta avranno qualche difficoltà".
Magari per i possibili ricorsi alla giustizia amministrativa che le amministrazioni comunali no aeroporto non escludono affatto. In corteo, insieme ai rappresentanti dei comitati e delle associazioni ambientaliste, anche esponenti dei sindacati, lavoratori del presidio Mondo Convenienza e del Collettivo di fabbrica ex Gkn con le nuove cargo bike. Sul fronte opposto, convintamente per lo sviluppo dell’aeroporto, Gabriele Toccafondi di Italia Viva che parla dell’iniziativa di ieri come "dell’ennesima manifestazione del ‘no a prescindere’ senza alternative reali se non quella di chiudere tutto e senza volontà di trovare una soluzione all’attuale pista, alla difesa del lavoro e della salute di tutta l’area. Nessuno dei manifestanti riesce ad elaborare una risposta seria per le migliaia di persone che lavorano, direttamente o indirettamente, con lo scalo aeroportuale".