Tensione al corteo pro Palestina vicino al consolato Usa

Carica di alleggerimento, i manifestanti hanno lanciato fumogeni

Firenze, 2 giugno 2024 – Si è concluso alle 20 il corteo pro Palestina davanti al consolato Usa di Firenze, quando le forze dell'ordine hanno rilasciato il giovane fermato mezz'ora prima. La manifestazione, promossa a livello nazionale dai Giovani palestinesi d'Italia, si era svolta senza problemi fino a quando alcuni partecipanti non hanno cercato di far cadere delle transenne che delimitavano l'area a protezione del consolato. C'è stata una carica di alleggerimento da parte delle forze dell'ordine e un giovane è stato fermato.

Nei pressi della sede diplomatica alcuni dei dimostranti hanno svuotato tre borsoni con 'macerie’, pietre e mattoni sbriciolati, insieme una bandiera a stelle e strisce 'insanguinata’ con vernice rossa e hanno gridato in inglese 'Usa terrorist'.

"Siamo venuti qui a restituire un 'simbolo’ di quello che succede ogni giorno a Gaza e Rafah, di cui il governo Usa è il principale complice”, le parole dei manifestanti, che hanno anche vergato con lo spray una grande scritta sull'asfalto, 'All eyes on Rafah'. Poi alcuni di loro hanno cercato di abbattere le transenne per accedere all'area presidiata dalle forze dell'ordine e c'è stata la carica di alleggerimento, con il fermo del manifestante successivamente rilasciato. Alla manifestazione secondo gli organizzatori hanno partecipato 500 persone, 200 secondo quanto spiegato dalle forze dell'ordine. Oltre ai vessilli con i colori palestinesi, qualche bandiera della pace, di alcune sigle della sinistra antagonista e del sindacato Sudd Cobas.

"Siamo orgogliosi del vostro lavoro. Grazie a nome dei tanti studenti palestinesi che quest'anno non hanno potuto studiare, oltre a quelli ammazzati e feriti” ha detto Abed della Comunità palestinese, rivolgendosi agli studenti davanti al consolato Usa e auspicando nei confronti di Israele, “sanzioni e boicottaggio esattamente come è stato fatto con il Sudafrica”.

Lungo il percorso il corteo si è fermato per alcuni interventi a microfono. In particolare in piazza Stazione dopo aver salutato un bambino di otto anni ferito dalle bombe a Gaza e curato all'ospedale pediatrico Meyer, Giulia di Sanitari per Gaza ha denunciato "il vergognoso silenzio di Asl e direzioni sanitarie sulla distruzione degli ospedali” nella Striscia e annunciato un nuovo presidio per chiedere le dimissioni del presidente della Fondazione del Meyer e console onorario di Israele Marco Carrai.