REDAZIONE FIRENZE

Costi delle materie prime Le opere del Pnrr a rischio

L’allarme del sindaco: "Molte ditte sono in allarme e pensano di fermarsi". La richiesta al governo: "Gli enti locali devono poter adeguare i bandi"

Sul fronte del Pnrr e del caro energia il sindaco Nardella non molla la presa sul governo Draghi. A cominciare dal tema della semplificazione delle procedure legate al Pnrr e sull’adeguamento degli appalti alla brusca impennata dell’inflazione. "Stiamo accumulando – ha spiegato ieri – preoccupanti ritardi legati all’aumento dei prezzi delle materie prime perché molte ditte sono in allarme, stanno valutando se fermarsi, e questo genera molta incertezza per tutti i progetti e tutte le opere pubbliche finanziate con il Pnrr. Il paradosso è che avremmo pronti i soldi, la Commissione europea ha staccato il primo assegno da 21 miliardi, però a causa del costo dell’energia e dell’aumento delle materie prime le ditte del settore sono ferme e minacciano di non partecipare ai bandi".

Così il sindaco chiama in causa il governo Draghi: "Stiamo entrando in una preoccupante congiuntura dalla quale dobbiamo uscire attraverso un intervento del governo che consenta agli enti pubblici che predispongono gli appalti di adeguare i costi legati alle materie prime". L’idea di intervenire solo una volta ultimata un’opera "non basta – insiste Nardella – perché le ditte rischiano di entrare in crisi di liquidità dovendo sobbarcarsi il rincaro. Si tratta di adeguare in modo tempestivo i parametri dei bandi al costo delle materie prime, cosa che oggi non si può fare".

Ma la preoccupazione è alta anche sul fronte della semplificazione delle procedure e, secondo il sindaco, è prioritario intervenire sulle conferenze dei servizi: "Vanno sempre oltre i termini previsti- evidenzia – dal momento che vengono sospese, per la preoccupazione di un veto di uno degli attori si rivedono i progetti. Bisogna introdurre dei meccanismi per cui le conferenze abbiano un termine perentorio che sia invalicabile".

E sempre al governo Nardella, chiede di alzare dagli attuali 250 milioni a un miliardo il fondo destinato agli enti locali per contrastare il caro energia. "Nell’incontro che ho avuto col ministro dell’Economia Franco – racconta – ho fatto presente che è necessario aumentare il fondo energia per i Comuni, per fare un esempio a Firenze arriva un milione e non basta visti i 13 milioni che al momento prevediamo e che in caso di congiuntura ancora più negativa potrebbero salire a 40. Abbiamo anche suggerito che una delle misure possibili è agire sul fondo di accantonamento dei crediti di dubbia esigibilità, i Comuni ora devono accantonare il 100% delle risorse per coprire i crediti. Basterebbe ridurlo riportandolo al 90%. Le soluzioni tecniche, ci sono".

Pa.Fi.