Un altro bandone abbassato, un’altra vittima dei canoni di locazione e dei rincari generalizzati. Ha tirato già ieri la saracinesca il forno La Rivincita del Pane privando via della Rondinella di un’altra attività. Prima la pandemia, gli incrementi a doppia cifra di utenze e materie prime e poi il canone di locazione che, con il passare dei mesi, è diventato sempre più pesante da sostenere. "E’ stata una decisione sofferta, lasciamo la nostra attività a malincuore. Quello che ci mancherà di più? I nostri clienti, se siamo rimasti in piedi fino a ora è stato esclusivamente per loro": sospira Tania Tognaccini che, insieme al marito Guido Paolo Magli, gestisce il forno dal 2012.
"Paghiamo 1.500 euro di affitto, troppo per una piccola attività come la nostra. Non guadagniamo abbastanza per poter sostenere un canone mensile del genere": prosegue. Nonostante gli sforzi e i sacrifici per poter far quadrare i bilanci di fine mese, i titolari sono dovuti arrivare alla sofferta decisione. "Con il dopo pandemia le bollette dell’elettricità sono quasi raddoppiate, le materie prime anche. Le faccio un esempio: se prima un quintale di farina in media lo pagavano 300 euro, ora non riusciamo ad averlo a meno di 500 euro": dice. Non solo. "Lo stesso discorso vale per l’olio, per le mozzarelle, per il latte, per tutto. Rincari di cui ci siamo fatti carico noi senza riversarli sul cliente finale" aggiunge Tognaccini. Che riprende: "Tante persone preferiscono fare la spesa al supermercato, scendono dalla macchina e trovano tutto. Noi chiaramente non possiamo fare i prezzi della grande distribuzione. Ma nonostante il periodo non abbiamo mai alzato il nostro tariffario". Poi il pensiero dei titolari va ai propri clienti: "Abbiamo tentato in tutti i modi di resistere ma si vive per lavorare, non il contrario".
Rossella Conte