Firenze, 7 aprile 2020 - La stanza del commissario tecnico per ora è libera, ma anche quella in caso di necessità sarà occupata da un paziente Covid-19: da ieri il centro tecnico federale di Coverciano è diventato una succursale dell’Asl Toscana centro, entro domani saranno 14 gli anziani trasferiti nella casa del Pallone dalla rsa del Bobolino. Mai da quando è diventata la suite del calcio italiano (1958), l’Università del Calcio aveva aperto se stessa per concedersi alla vita reale delle persone – in questo caso nell’emergenza sociale – estraendosi dal proprio isolamento da super convento a cinque stelle per gli assi del pallone. Un contropiede straordinario, considerate le abitudini chic di un ambiente blindato e fin troppo autoreferenziale per la sua distanza dalla realtà. Dal taglio degli stipendi per i giocatori della serie A, all’upgrade di umiltà, o meglio disponibilità, del centro tecnico di Coverciano: sembra che il calcio abbia preso coscienza che nel mondo rotolano anche altri problemi e la svolta del presidente federale Gravina ha il sapore di un’inversione storica. Di sicuro la traccia apprezzabile è quella di una presa di coscienza inimmaginabile, almeno fino a qualche tempo fa. Coverciano ha aperto agli anziani positivi al Covid-19 il suo albergo di 54 stanze a due letti, che sono state tutte sanificate e predisposte per ospitare solo una persona. Ambienti di sedici metri quadrati (bagno compreso) con Tv e wi-fi, più gli altri comfort per atleti di prima fascia. E in alcune delle stanze in cui Bearzot e Lippi hanno preparato le ultime due vittorie mondiali, e dove tutti i più grandi calciatori azzurri hanno riposato, sono entrati ieri i primi quattro ospiti della rsa del Bobolino, in attesa di essere raggiunti fra oggi e domani da altri compagni della rsa fiorentina. Un trasloco sanitario lontano dai riflettori e protetto dal personale della Asl, che ha preso possesso dell’Università del calcio. Solo i servizi di portineria e manutenzione sono rimasti attivi, il resto del personale Fgci sta lavorando da casa in smart working, mentre la Federazione si è presa in carico i costi dell’albergo (che era stato affidato in gestione esterna a una società) e gli oneri di pulizia: la disponibilità della struttura per ora è stata concordata fino al 30 aprile, ma in caso di necessità Coverciano resterà ancora a disposizione per l’emergenza Covid. Dal momento in cui gli ospiti lasceranno la struttura, sarà necessaria più o meno una settimana per restituire il centro tecnico alla sua funzione. Dalla storia del calcio all’attualità dell’emergenza Covid, il salto carpiato ha colpito anche chi fa politica e mai nessun segnale di disponibilità aveva ricevuto in passato: "Ringrazio di cuore il presidente della Figc Gabriele Gravina, che ha messo la struttura a disposizione della sanità toscana a titolo completamente gratuito", ha detto l’assessore al diritto alla salute e allo sport Stefania Saccardi. Le 54 camere saranno a disposizione sia dei pazienti che provengono dal territorio che per quelli dimessi dall’ospedale. Il sindaco di Firenze Nardella è addirittura andato oltre: "È una cosa che non avremmo mai immaginato, un gesto bellissimo. Ringrazio nuovamente la Federazione e spero che anche altre realtà sportive che hanno strutture di questa rilevanza in giro per l’Italia possano fare lo stesso". E tutti i campioni raffigurati in foto sulle pareti di Coverciano, da ieri possono essere più fieri di essere passati da lì: dalla casa del calcio alla casa di tutti. Il calcio sta crescendo e questa è quasi una vittoria mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CronacaCoverciano, hotel Covid. È questo il gol più bello