Sesto Fiorentino (Firenze), 30 novembre 2020 - 26 lavoratori positivi al covid dall’inizio dell’autunno, uno dei quali deceduto nelle ultime 24 ore, con il picco di 13 casi in una sola settimana a ottobre. La Slc Cgil di Firenze lancia l'allarme sulle condizioni di lavoro al Cmp (centro di meccanizzazione di Poste italiane) di Sesto Fiorentino che conta 400 dipendenti diretti più altri 300 dell'indotto e rappresenta il cuore dello smistamento dela corrispondenza in transito per la Toscana.
Secondo il sindacato, sostenuto dalla Camera del lavoro fiorentina, “le misure anti covid sono insufficienti” e chiede a Poste il rispetto delle disposizioni dei dpcm, oltre ad adeguarsi alle raccomandazioni che l’Asl annunciò dopo un recente sopralluogo. Le criticità riguarderebbero la suddivisione dei pacchi Amazon, alla quale viste le carenze di personale, vengono dirottati lavoratori di altri reparti con assembramenti e promiscuità. Assembramenti sono creati anche in seguito al recente accorpamento tra reparti per i colli voluminosi e nella fase di uscita causa l'angusto spazio di rilevazione dei badge.
Il sindacato denuncia che misurazione della temperatura all'ingresso viene fatta solo su base volontaria e che le mascherine messe a disposizione non sono Fpp2 ma chirurgiche, le sanificazioni sarebbero parziali e spesso in presenza dei lavoratori, e fatte solo dopo i casi di positività al covid rilevbati in azienda. Infine la Cgil dichiara che nel Cmp Poste non ha mai effettuato screening covid tra i lavoratori.
Slc Cgil ha già informato il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, chiederà un incontro al prefetto di Firenze, invita l’Asl di tornare a verificare le condizioni di sicurezza del Cmp e annuncia mobilitazione in caso di mancate risposte da parte dell'azienda.