Campi Bisenzio (Firenze), 8 maggio 2021 - Ha vinto tante gare ma non quella contro il Covid. A soli 62 anni è morto Daniele Cioni, il campigiano ex tiratore azzurro e tecnico internazionale di tiro al volo. La città, il mondo sportivo e la ‘famiglia’ della Federazione italiana tiro a volo piangono la scomparsa dell’uomo avvenuta giovedì scorso, inondando i social di toccanti messaggi di cordoglio. "Non lo conoscevo personalmente ma conoscevo le sue imprese sportive - dice il sindaco di Campi, Emiliano Fossi - E’ una grande perdita, questa tragica e infinita pagina che è il Covid si porta via un altro concittadino, un ex campione". Classe 1959, Cioni ha vestito la maglia della Nazionale azzurra di Fossa Olimpica nelle maggiori competizioni internazionali, partecipando a tre edizioni dei Giochi Olimpici (Los Angeles 1984, Seul 1988 e Barcellona 1992) e conquistando tre titoli europei, una finale di Coppa del Mondo e tanti altri allori. Al termine della carriera agonistica aveva proseguito il suo impegno nel tiro a volo nella veste di tecnico di diverse squadre Nazionali, per ultima quella del Kuwait.
"Sono sconvolto da questa notizia – commenta il presidente della Fitav, Luciano Rossi – abbiamo pregato e sperato che la sua forte tempra gli permettesse di vincere anche questa difficilissima ‘gara’ contro il Covid. Era un vero gigante, in pedana e fuori. Alla moglie Marcella e alla sua famiglia ci stringiamo in un forte abbraccio. Lascia un vuoto incolmabile in me e in tutti gli amici che gli hanno voluto bene. Sarà durissima ma dobbiamo andare avanti seguendo le orme che proprio lui ci ha lasciato. Ciao Daniele".
La carriera di Cioni è costellata di successi. I primi nel 1982 quando è stato campione mondiale nella fossa olimpica a squadre a Caracas insieme a Silvano Basagni, Angelo Alberto Giani e Luciano Giovannetti e ha vinto un bronzo nella fossa olimpica individuale, dietro allo spagnolo Eladio Vallduvi e allo stesso Giovannetti, oro a pari merito.