LISA CIARDI
Cronaca

"Covid, il picco è ormai alle spalle Ma non abbassiamo la guardia"

Intervista a Giovanni Sebastiani, matematico del Cnr: "In autunno probabile un nuovo aumento di contagi"

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di Lisa Ciardi

"La buona notizia è che il picco Covid, in Toscana, è alle spalle. La cattiva è che la discesa dei contagi sta rallentando e la curva si sta appiattendo". A dirlo Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le applicazioni del calcolo Mauro Picone del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac), che ha fatto dell’interpretazione dei numeri una chiave per capire il Covid, tanto da dedicare a questo tema un capitolo del libro "24 ore con un matematico".

Come sta andando la curva dei contagi?

"I numeri ci dicono che la Toscana ha raggiunto il picco 12 giorni fa, con un valore medio di circa il 43% di tamponi positivi sul totale dei molecolari fatti. Adesso siamo a una media del 39%, ma la curva si sta appiattendo da circa tre giorni. Questo significa che continuiamo a scendere, ma con meno vigore. Un dato interessante è che, in quest’ultima fase espansiva, l’ondata di contagi è partita proprio da Toscana, Umbria e Marche, un po’ come era successo con Omicron a dicembre".

E negli ospedali?

"Per l’occupazione dei reparti ordinari in Toscana siamo al 15% con una crescita media dello 0,3% al giorno, a un ritmo che sembra a sua volta iniziare a rallentare. Per le terapie intensive siamo a 6% con una crescita media ancora più bassa, allo 0,1% al giorno. Sono dati che, con i vecchi parametri, terrebbero la Toscana fuori dalla zona gialla".

Cosa dicono i numeri su Firenze?

"La provincia di Firenze come quella di Siena ha raggiunto il picco 12 giorni fa con un’incidenza media di 900 positivi a settimana ogni 100mila abitanti. Al momento siamo a 800 circa e un andamento simile si registra nel senese. Non è però una situazione omogenea: nella provincia di Lucca, finita la crescita, troviamo una curva piatta; a Massa Carrara continua a salire, tanto che tre settimane fa era a quota 600 casi positivi ogni 100mila abitanti a settimana e adesso è a 900".

Da cosa dipende?

"Difficile dirlo: oltre alle nuove varianti, è verosimile che incidano i flussi turistici, come è avvenuto in Sardegna".

Cosa prevede per le prossime settimane?

"Le ’frenate’ in corso richiedono tempo per far sentire i loro effetti sugli ospedali. Con i dati a oggi, dovremmo, a livello nazionale, raggiungere il riempimento massimo dei reparti ordinari fra quattro settimane, mentre per le terapie intensive la previsione è più complessa, visto che negli ultimi giorni la crescita ha smesso di frenare ed è lineare. In ogni caso queste previsioni sono valide se il quadro non cambia".

E per settembre-ottobre?

"In un certo senso, la previsione è più facile: gli andamenti degli anni passati ci dicono che l’autunno è un momento critico, per la stagionalità del virus e perché torniamo a stare più al chiuso. Dobbiamo quindi aspettarci una ripresa dei contagi ma dovremmo anche essere in grado di affrontarli con armi importanti come i vaccini aggiornati".