Firenze, 2 dicembre 2020 - Deceduta per Covid-19 un'operatrice socio-sanitaria dell'ospedale fiorentino di Careggi. Secondo quanto emerso, la donna, di 51 anni, si trovava a casa malata ed era seguita a distanza dai medici. Le sue condizioni sarebbero peggiorate improvvisamente portandola alla morte, verificatasi il 30 novembre.
Cordoglio per l'accaduto è stato espresso dalla direzione dell'ospedale. Il 4 dicembre i colleghi di reparto della donna, che lavorava alla traumatologia del Cto ed era molto apprezzata per la sua professionalità, osserveranno un minuto di silenzio in suo ricordo. Secondo quanto emerso, a partire dal 5 ottobre scorso al 27 novembre sono 260 i dipendenti dell'azienda ospedaliero universitaria di Careggi risultati positivi al coronavirus, tra cui anche 68 medici, 96 infermieri e 50 operatori socio sanitari. 54 dei dipendenti positivi al coronavirus era in servizio in area Covid, 191 in aree no-Covid e 15 al pronto soccorso. Tra i reparti più colpito quello delle degenza traumatologica, dove si sono registrati 18 casi. Seguono il pronto soccorso (15 casi) e la Chiriurgia d'urgenza cardiovascolare e trapianti (11 casi).
Cordoglio ma anche una certa sorpresa fra i sanitari dell'ospedale di Careggi a Firenze. L'operatrice, dopo aver riscontrato la positività, si era ammalata, il 30 novembre è deceduta. La notizia ha richiamato l'attenzione del personale di Careggi dove, tra i dipendenti - medici, infermieri, Oss - i positivi della seconda ondata del Coronavirus sarebbero circa 260. Tanti i messaggi di condoglianze e i pensieri dedicatati alla 51enne. «Il rammarico più grande? Averti lasciata sola, non aver saputo per niente che avevi preso il maledetto virus», scrive, tra questi, in un messaggio di cordoglio un collega di lavoro. «Ci vorrà del tempo per elaborare la tua perdita - prosegue - il tuo ricordo rimarrà indelebile, limpido. Mi servirà per prendere spunto, farò tesoro della tua conoscenza per cercare di diventare una persona migliore». Nella lettera il dipendente di Careggi ricorda la 51enne come una professionista che svolgeva il suo lavoro «con dedizione», «sempre presente e pronta ad aiutare i colleghi in difficoltà».
Cordoglio per la morte dell'operatrice sanitaria è stato espresso anche dai sindacati di categoria. Per la Fp Cgil la scomparsa dell'operatrice «è l'ennesimo prezzo che tutta la comunità sanitaria sta pagando davanti a questa battaglia. Una comunità fatta di professioniste e professionisti, ma prima ancora di persone che, pur sapendo di svolgere un lavoro che più di altri li porta a essere esposti, non si sono mai tirate indietro e fino all'ultimo si impegnano con professionalità sul proprio posto di lavoro per assistere i pazienti». Il sindacato Fials «si unisce al dolore per l'immatura scomparsa» della donna, e ne ricorda «le doti umane di dedizione al lavoro, professionalità e disponibilità verso pazienti e colleghi di lavoro».