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Covid. "L'obbligatorietà del vaccino non va esclusa, ma può essere l'ultima spiaggia"

Il sindaco di Firenze: "Il principio di fondo è che la libertà personale di non vaccinarsi non può mai arrivare a ledere la libertà degli altri di poter tutelare la propria salute e non può arrivare a ledere il principio della salute pubblica"

Dario Nardella

Dario Nardella

Firenze, 28 dicembre 2020 - "L'obbligatorietà del vaccino per il Covid-19 non va esclusa a priori, può essere però l'ultima spiaggia. Prima di allora dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti possibili per convincere le persone a vaccinarsi liberamente. Penalizzare fino da ora in modo drastico chi ha incertezze sulla vaccinazione può essere prematuro: trovo però grave e inaccettabile che nel mondo sanitario ci possano essere persone che dicono di non volersi vaccinare".

Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella ai microfoni di Rtv38. "Il V-day - ha aggiunto - è l'inizio della svolta ma ci sarà un grosso lavoro da fare: cominciamo a vedere la luce ma non dobbiamo abbassare la guardia. Io sono pronto a vaccinarmi non appena le autorità sanitarie stabiliranno il mio turno". Il sindaco ha però ribadito che "parlare ora di vaccino obbligatorio nella fase iniziale può essere in qualche modo rischioso, visto che non c'è disponibilità di dosi al momento. A mio avviso il principio di fondo è che la libertà personale di non vaccinarsi non può mai arrivare a ledere la libertà degli altri di poter tutelare la propria salute e non può arrivare a ledere il principio della salute pubblica: il tema è molto complesso. Non è vero che il vaccino obbligatorio è incostituzionale, esistono vaccini obbligatori per legge, già ora. Ci vorrebbe una legge per il vaccino anti Covid. Di certo dividere l'Italia tra partiti e fazioni può essere rischioso".

Nardella è tornato poi sul tema di Fondazione Toscana life sciences, la struttura senese punto di riferimento in Toscana: "Non credo - ha spiegato - che nessuno debba o voglia penalizzare Siena. Non ho mai detto che Tls deve andare via da Siena, non mi permetterei mai. Credo che ciascuno di noi, Firenze come altre città, possano contribuire a far crescere questa realtà".