
Fabio Voller
Firenze, 13 febbraio 2021 - Alla vigilia del ritorno della Toscana in fascia arancione, abbiamo fatto il punto su contagi, ricoveri, varianti, vaccini e prospettive a breve-medio termine con il dottor. Fabio Voller, responsabile osservatorio epidemiologia dell'Agenzia Regionale della Sanità.
Cosa ci dicono i numeri?
Ci dicono che sicuramente abbiamo visto un aumento dei casi nelle ultime tre settimane. Un aumento non esponenziale ma lineare, pari al 18/20% a settimana. Per fortuna, questo aumento non fa registrare criticità nei ricoveri e nelle Terapie Intensive che rimangono ben sotto la soglia critica del 30%. In realtà, anche per le prossime settimane, non ci aspettiamo un grande incremento dei casi più gravi, quelli che richiedono un'ospedalizzazione, e questo perché, quando analizziamo il contagio per classe di età, ci rendiamo conto che l'unica fascia d'età che diminuisce sono gli over '80 . Il che potrebbe essere il primo effetto della vaccinazione degli utenti delle RSA, che è oramai alla soglia dell'80% delle due dosi.
Si parla tanto delle varianti. Preoccupano? Quanto?
Le varianti sono una mutazione del virus che avviene nella proteina principale, la proteina spike, e devono preoccupare perché, in particolare in Inghilterra, Germania e Francia rappresentano oramai il 30% dei contagi. In realtà le varianti he circolano sono tantissime, e chissà quante ancora ne avremmo conosciute nei mesi scorsi se avessimo fatto una campagna efficace di sequenziamento programmata e nel tempo capire da quanto tempo siano presenti nel nostro Paese e che impatto avessero. Il problema vero è che, mentre quella inglese è intercettata dai vaccini, gli studi fatta da Moderna e Astrazeneca stanno dimostrando che non hanno effetto su quella brasiliana e quella sudafricana. Quindi dobbiamo riprogrammare tutto l'armamentario delle nostre difese e non sarà semplice.
Sono più pericolose?
Di sicuro sono mediamente più infettive, ma ancora non sappiamo se più letali.
Che possiamo aspettarci?
Abbiamo capito oramai che l'Rt è di fatto l'unico indicatore che viene preso in considerazione. Quindi, siccome e stiamo vedendo un aumento, non particolarmente grave ma presente, dei casi sintomatici, questo significa che noi sicuramente staremo un paio di settimane in fascia arancione, ma probabilmente potremmo starci anche 3 o 4 settimane. Vediamo se queste restrizioni funzionano. Quindi sfruttiamo la zona Arancione vediamo di abbassare i numeri, continuando col tracciamento che ha raggiunto oramai il 100% . Le strategie che stiamo mettendo in campo, dal punto di vista scientifico ed operativo sono quelle giuste. Il virus per ora continua a vincere perché si muove sulle gambe delle persone. Credo che bisognerà aspettare aprile maggio, quando arriveranno tutti i vaccini, per tornare, sia pur lentamente, alla normalità. Una cosa però va detta..
Cosa?
L'annuncio del fascia di colore in cui è collocata una regione non può arrivare il venerdì per la domenica: va dato tempo alle persone ed alle aziende di organizzarsi, anche perché di fatto la tendenza è già chiara dal martedì precedente.
Domenico Guarino