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Covid Toscana, Nardella: "Oggi sotto 2mila casi, bene ma prudenza". GianI: "Incoraggiante"

Il sindaco anticipa una buona notizia: "Dobbiamo però aspettare ancora qualche giorno"

Dario Nardella (foto Marco Mori /New Press Photo)

Dario Nardella (foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 12 novembre 2020 - "Stamani ci siamo alzati con una piccola buona notizia, perché dopo circa una settimana siamo scesi in Toscana di nuovo sotto i 2.000 e a Firenze sotto i 500 contagi giornalieri. Questo però non può essere preso come un inizio di una tendenza strutturale, dobbiamo avere molta pazienza e aspettare ancora qualche giorno".

Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, in collegamento con la trasmissione 'Omnibus'. Nonostante il calo dei contagi nelle ultime ore negli ospedali, ha aggiunto il sindaco, "la situazione è molto seria. Credo che da un lato non si debba fare allarmismo e terrorismo, ma dall'altro avere i piedi per terra e raccontare la verità. L'impegno principale della Regione è trovare nuovi posti letto".

Tra le criticità "la ricerca del personale. Nelle Rsa di Firenze, circa 35, abbiamo 150 operatori sanitari contagiati e quasi 400 ospiti, tutti anziani, col Covid. La convivenza col virus durerà tutto l'inverno, senza vaccini e senza cura. Dovremo attrezzarci anche psicologicamente".

Il sindaco ha poi ribadito che, nel gestire l'emergenza, "la medicina territoriale è fondamentale ed è l'anello debole del sistema italiano. La legislazione italiana considera i medici di base come dei veri professionisti autonomi, non è come in altri Paesi come Francia dove c'è un controllo da parte dello Stato: bisogna basarsi sulla volontaria cooperazione dei medici di base con le strutture sanitarie. Questi medici sono fondamentali, se vogliamo evitare che ci sia la corsa all'ospedale dobbiamo assistere il più possibile il paziente a casa. Ed è importante anche il medico pediatrico, purtroppo in questo caso ho ricevuto molte lettere da mamme un po' preoccupate perché non riuscivano ad avere contatti. Dobbiamo trovare a livello nazionale una forma di collaborazione strutturata tra sistema sanitario regionale, nazionale e la rete dei medici di famiglia".

Giani - "È un incoraggiamento fortissimo. Il fatto che la curva possa rallentare fino a stabilizzarsi per poi un giorno anche avere dei livelli discendenti, nel momento in cui dieci giorni fa avevamo toccato il picco di contagiati di 2.700 e più, dopo che in questi giorni sostanzialmente si è stabilizzato il livello del contagio, è davvero un grande segnale". Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.